Buongiorno,
mio caro Visitatore,
come
stai? Tutto bene? Spero di si. È da tantissimo tempo che non
pubblico niente sul blog e devo ammettere che l'emozione è tanta.
Spero di non essermi troppo arrugginita e che tu abbia ancora voglia
di seguirmi nei miei deliri letterari. So che qualche Visitatore ha
scritto dei commenti nei miei mesi d'assenza, e gli chiedo scusa per
non aver risposto prima, ma sicuramente lo farò al più presto. Ho
deciso di riprendere a tutti gli effetti la mia carriera di blogger,
quindi sarò più presente d'ora in poi. Ma ad ogni modo bando alle
ciance, è ora di passare ad argomenti più... librosi.
Oggi
vi propongo la recensione de "Lincolore Tazaki Tsukuru e i suoi
anni di pellegrinaggio" nella speranza che le mie impressioni
possano rivelarsi in qualche modo utili ed interessanti.
Quindi
partiamo subito!
Titolo: "L'incolore
Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio"
Autore: Murakami
Haruki
Casa
editrice: Einaudi
Copertina: Rigida
Pagine: 260
Prezzo: 20
€
TRAMA:
A
Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i
sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie.
Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro,
Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più
cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li
vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare
di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la
splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui
potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del
ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in
grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare
né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri,
Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato.
Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e
taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi,
quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel
rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa
nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro
con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente
ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle
domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai
avuto il coraggio di affrontare.
RECENSIONE:
La
mia esperienza
Ho
comprato questo libro spinta da un'irrefrenabile e primordiale
istinto che, dopo il mio primo approccio con il mondo degli scrittori
orientali (e in particolare con Murakami), con voce persuasiva mi ha
sussurrato all'orecchio di lasciarmi trasportare dalla calma e dalla
serenità che sicuramente questo romanzo sarebbe riuscito a
infondermi. Che dire? Non potevo avere più ragione di così.
In
particolare questo autore, riesce sempre ad allontanarmi dai problemi
e dalle ansie del vivere quotidiano cullandomi con uno stile di
scrittura e di narrazione unico, e attraverso dei personaggi
estremamente intelligenti e riflessivi che non si fanno problemi ad
affrontare argomenti difficili e complessi (spesso riguardanti la
filosofia). Ma non temere V, le conversazioni oppure i pensieri del
protagonista non annoiano e, anzi, molto spesso riescono ad
appassionare e a stimolare il lettore.
Quando,
con un'imbarazzante pigiama indosso e con una tazza di tè caldo in
mano mi sono messa davanti alla libreria della mia camera, e con aria
concentrata e decisa ho pescato questo romanzo, sicuramente non
credevo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Ammetto che, forse
perché in quel momento non ricordavo molto (eufemismo del secolo)
della trama, o forse perché dopo alcuni mesi che non leggevo niente
che non fosse collegato alla scuola, mi sono limitata a godermi la
lettura sin dalle prime pagine (senza troppe aspettative), mi sono
innamorata di ogni sua riga, parola, capitolo. Senza eccezioni. Mi
azzarderei a dire che "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni
di pellegrinaggio" mi ha davvero aperto un mondo fatto di
pacatezza, raffinatezza, crescita, maturità e tanta tanta
riflessione.
La
scrittura
Il
romanzo è divisibile in due parti: il passato (ambientato all'epoca
in cui il protagonista frequentava gli ultimi anni della facoltà di
ingegneria) e il presente ( in cui Tazaki è ormai un uomo di
trent'anni che, ottenuto da diversi anni il lavoro dei suoi sogni,
cerca di instaurare una relazione amorosa stabile e sicura ).
I
capitoli sono un continuo e costante alternarsi delle due diverse
situazioni; un metodo di scrittura che, lo ammetto, mi piace
particolarmente; sopratutto perché a mio avviso riesce a rendere i
personaggi molto più vivi e vicini a chi legge. Tuttavia sono
convinta che questa tecnica non sia per niente semplice; molte volte,
infatti, mi è capitato di rimanere delusa per l'uso poco esperto che
ne viene fatto da autori emergenti. Tuttavia, non è certo questo il
caso di Murakami Haruki, il quale ormai si è fatto le ossa in veste
di autore.
Non
nego che possa essere un po' difficoltoso per alcuni, abituarsi al
tipo di scrittura e al modo di pensare, tipico del mondo orientale;
persino io (che come forse avrete notato) sono una grande ammiratrice
di questo genere di libri, ci ho messo un po' ad apprezzare i periodi
lunghi, i modi di fare e di vivere, il linguaggio spesso utilizzato
dai personaggi...
Eppure
ti posso assicurare, caro Visitatore, che dopo un primo momento di
perplessità, sé inevitabile innamorarsi follemente del tutto.
I
personaggi
Tazaki,
il protagonista, è un uomo taciturno e solitario, che non riesce a
fare amicizia con facilità ma, allo stesso tempo, che quando si lega
ad una persona non riesce a fare a meno di dedicargli tutto se
stesso. O almeno questo vale per le amicizie.
Ci
viene quasi subito fatto notare, infatti, che non solo, nel corso
degli anni, intratterrà poche relazioni sentimentali, ma che quando
lo farà non riuscirà mai ad innamorarsi davvero, sebbene sia una
persona seria e non abbia paura di impegnarsi.
Il
protagonista non da molto peso alla cosa, o almeno non attribuisce al
problema alcun legame con l'avvenimento che gli ha cambiato la vita
anni prima, quando ancora frequentava il liceo. O forse sarebbe
meglio dire distrutta?
Non
pensa nemmeno più a quel fatto nella sua tranquilla vita quotidiana,
fino a quando non comincerà ad uscire con una donna di nome Sara.
Una persona decisa ed intelligente che, dopo una sua confessione da
parte del protagonista, riguardante l'avvenimento che tanto lo ha
fatto soffrire, gli consiglia di fare un ultimo tuffo nel passato per
risolvere delle situazioni che ancora adesso, secondo lei, lo stanno
influenzando negativamente.
Tazaki,
dopo alcuni giorni, decide di assecondarla e ci guida in una ricerca
e in un'indagine sul suo passato che non può fare a meno di
appassionare.
La
particolarità di questo romanzo sta anche nel fatto che non ci
sono coprotagonisti stabili, a parte, forse, Sara (la quale, però,
non si vede spesso nel corso dei capitoli) e di conseguenza non mi
sembra fondamentale descrivere tutte le persone che entrano a far
parte della vita di Tazaki. Credo, anzi che lasciarveli conoscere,
scoprire pagina dopo pagina sia la scelta più giusta in questo caso.
Conclusione
Un
romanzo assolutamente consigliato.
Consiglio
musicale durante la
lettura: https://www.youtube.com/watch?v=FDWUvc5wv7U
Nessun commento:
Posta un commento