giovedì 13 novembre 2014

Città di carta - Jhon Green

Caro V, sembra proprio che ultimamente io non riesca ad essere presente sul blog come vorrei.
Ricordo di aver scritto, qualche tempo fa, che ogni martedì avrei pubblicato la recensione di un libro, in modo da visitare “NeverLand” almeno una volta alla settimana.
Come avrai capito, questo è un periodo un po' particolare, pieno di impegni, che mi sta ostacolando non poco nel perseguire questo mio obbiettivo e per questa ragione ti comunico che per un po' di tempo le recensioni, i tag, le rubriche e i post in generale saranno pubblicati con frequenza casuale; e adesso che abbiamo chiarito questo punto credo sia giunta l'ora di parlare di cose serie...

Città di carta


Nome: Città di carta
Autore: Jhon Green
Editore: Rizzoli
Pagine: 377
Prezzo: 16,50 

Biografia dell'autore:


Green nasce ad Indianapolis, ma la sua famiglia si è poi trasferita a tre settimane dalla sua nascita. L'autore ha così vissuto a East Lansing, Birmingham (in Alabama), Orlando, Chicago e a New York, per poi frequentare la Indian Springs School, un collegio e scuola diurna fuori da Birmingham in Alabama. Si diploma al Kenyon College nel 2000 specializzandosi in Inglese e studi religiosi.
Dopo aver lasciato l'università, Green passa cinque mesi lavorando come cappellano in un ospedale infantile per poi iscriversi alla University of Chicago Divinity School, che però non frequenterà. La sua esperienza lavorativa con bambini affetti da malattie mortali lo ispirerà in seguito a scrivere Colpa delle stelle.

Green vive per svariati anni a Chicago, lavorando per il giornale Booklist come assistente editoriale di recensioni letterarie e production editor, mentre scrive Cercando Alaska. Durante il suo soggiorno a Chicago, recensisce centinaia di libri, in particolare di narrativa, sull'Islam o gemelli siamesi. Inoltre scrive recensioni di libri per il The New York Times Book Review e scrive per il National Public Radio's All Things Considered e per WBEZ, una stazione radiofonica pubblica di Chicago. Green si trasferisce poi a New York, dove vive per due anni mentre la moglie frequenta una scuola di specializzazione.

Recensione:


Circa una settimana fa, costretta a fermarmi in centro da impegni scolastici, e avendo un paio d'ore libere per scorrazzare in giro, sono ovviamente finita alla Feltrinelli, tappa inevitabile.
Girovagando tra gli scaffali, con gli occhi che formavano due cuori rossi pulsanti, ho individuato molti libri interessanti che mi sarebbe piaciuto leggere, ma uno in particolare ha attirato la mia attenzione, come solo la luce di una stella potrebbe attirare un insetto.
Hai già capito di che cosa sto parlando, vero V?
Ebbene si, “Città di carta” di Jhon Green, un libro meravigliosamente meraviglioso.
Ma che te lo dico a fare? No dico, hai visto il nome dell'autore? È già di per se una garanzia di emozioni, avventura, investigazione, mistero, amore, amicizia... di meravigliosità insomma.

Il romanzo è raccontato in prima persona dal protagonista, Quentin, detto Q.
Un ragazzo che a prima vista potrebbe sembrare il tipico secchione troppo magro che passa i suoi weekend in camera a giocare alla playstation con i suoi due migliori amici, Ben e Radar ...e in effetti è proprio così, ma lo scopo del libro è proprio quello di far comprendere al lettore che l'immagine che noi abbiamo delle persone, per quanto rispecchi la realtà, è solo parte della storia.
Le persone sono insiemi di tantissimi aspetti e caratteristiche che, talvolta, sono in contrasto le une con le altre, e nonostante questo, convivono in un unico corpo.
Durante la lettura scopriremo, insieme a Q, cose di se stesso di cui non aveva nemmeno sospettato l'esistenza, come l'amore per le avventure, per esempio, il coraggio, la passione per il mistero e la tenacia di scavare sempre più a fondo per cercare la verità, anche quando tutti gli altri sembrano aver perso speranze e interesse.

E persino una cosa che lo accompagna da tutta la vita, un punto fermo (forse l'unico in tutta la vicenda) sembra cambiare radicalmente agli occhi del protagonista: l'amore per Margo, la sua bellissima e popolarissima vicina di casa, una ragazza sempre pronta all'avventura, che non si preoccupa delle conseguenze delle sue azioni, che semplicemente fa ciò che sente, per quanto possa sembrare difficile.
Un'amore che inizialmente aveva come oggetto, non una persona in carne e ossa, con i suoi difetti, le sue paure, le sue debolezze, ma piuttosto un'ideale di coraggio, di vita, di vivacità; un'amore che, come ho detto, muterà, diventerà più maturo e spingerà il protagonista a chiedersi chi è davvero Margo, chi è davvero lui.

Un'evoluzione strabiliante dei personaggi così come delle situazioni, vissute in maniera differente in base al momento e a chi le sta vivendo. Un'evoluzione che è possibile grazie ad un unico, triste e allo stesso tempo eccezionale evento: la fuga di Margo.
Una fuga che lascia dietro di sé indizi complicati che sembrano essere indirizzati proprio a Q., che non potrà far altro che cercare di decodificarne il significato per ritrovare la ragazza di cui è innamorato da tutta una vita. Ma ci riuscirà? E soprattutto, come la troverà? Lei si è davvero suicidata come le macabre tracce che ha lasciato sembrano suggerire? Oppure è solo un gioco, un modo per lasciare dietro di sé un'aria di mistero?

Domande che perseguitano il lettore fino alle ultimissime pagine.

Un libro fantastico che riesce a farti vedere le cose in una nuova prospettiva, che ti apre gli occhi sulla complessità delle persone e sul diritto che tutti anno di essere semplicemente se stessi, a discapito di quello che potrebbero pensare gli altri.

Ogni libro di Green è sempre più bello del precedente, è incredibile che dopo tutte le aspettative che ripongo nei suoi romanzi, lui non mi abbia ancora deluso.
 Non vedo l'ora di leggere “Teorema Catherine” ora.


Voto:


Dal libro: Dopo tutto quell'ascoltare scrive - Rovesci di grandine rabbiosa mi si avventarono contro - Perfetto pensai: ascolti gli altri per cercare di capirli e ascolti tutte le cose orribili e meravigliose che fanno a se stessi e alle persone che li circondano, e alla fine ti sarai esposto molto più tu di quelli che hai cercato di ascoltare


E tu V, che cosa ne pensi? Credi che potrebbe piacerti questo libro? Oppure lo hai già letto? E se si, come lo hai trovato?




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