Ti saluto, mio caro Visitatore, e ti
accolgo con affetto sia che tu sia un elfo, uno gnomo, un gufo, un
chiuaua, una fata, una strega, un mago oppure una creatura ancora più
strana di tutte quelle che ho appena elencato: un essere umano O.0
Oggi, su NeverLand, parleremo di un
libro che mi è piaciuto parecchio: “La fata delle tenebre” di
Holly Black.
La fata di tenebra
Titolo: "Fata di tenebra" ( primo libro della trilogia )
Autore: Holly Black
Editore: Mondadori
Pagine: 232 ( il primo libro della trilogia )
Recensione:
Ho cominciato questo libro perché tra
tutti quelli che avevo comprato ultimamente era quello che mi
ispirava di più, e direi che il mio intuito, per questa volta, non
ha fatto cilecca. Non posso dire che questo libro è diventato uno
dei miei preferiti in assoluto ma c'era qualcosa, nella scrittura, o
forse nella storia, che mi spingeva a leggerlo con molto piacere;
come se per me, sfogliare le pagine de “La fata delle tenebre”
fosse diventato naturale come respirare.
È uno urban fantasy un po' diverso da
quelli che leggo di solito; non per la storia, che ha una trama molto
semplice e nemmeno troppo originale, ma piuttosto per la..crudezza?
Si, per la crudezza con cui l'autrice descrive le vicende dall'inizio
alla fine. Non ci sono finti buonismi o abbellimenti, ciò che noi
vediamo attraverso gli occhi della protagonista è estremamente reale
e vivido, proprio grazie al fatto che il tutto viene raccontato in
modo diretto, con chiarezza, senza peli sulla lingua.
Forse, è un libro più adatto ad un
pubblico adulto, per alcune situazioni poco fini e anche per il
carattere della protagonista, Kaye, una ribelle, forte, indipendente
che ha le sue idee e che non si fa condizionare eccessivamente da
quello che pensa chi le sta intorno.
La sua è una vita piuttosto sregolata:
non frequenta la scuola da quando aveva circa quattordici anni, fuma
regolarmente e ha una madre musicista più immatura di quanto lei non
sia mai stata. Le persone la giudicano strana, fuori dal mondo...e
forse hanno ragione, perché la ragazza riesce a vedere le fate! Si,
hai capito bene, proprio le fate; ma, ovviamente, quando, da bambina,
lo raccontava ai suoi amichetti oppure a sua madre, nessuno le
credeva e, anzi, veniva derisa;
così, con il passare degli anni ha
imparato a tacere e a tenere per se tutte quelle stranezze che
caratterizzano la sua vita.
Kaye, però, non ha mai dubitato del
fatto che le tre creature fatate, con cui era solita giocare da
piccola, fossero vere; infatti, quando torna a vivere dalla nonna
materna dopo tanti anni, le chiama, le cerca e tenta di attirarle con
del latte e del pane fuori dalla porta. Nessuno le risponde,
tuttavia, e la sue sicurezze cominciano a vacillare, finché, una
notte non incontra un uomo bellissimo, affascinante e...gravemente
ferito. Ma aspetta un attimo! Che sto dicendo? Quello non era un
uomo, era una fata! E in cambio del suo aiuto inaspettato regala alla
nostra protagonista tre domande a sua scelta.
Roiben, la fata in questione, è un
personaggio che mi è piaciuto molto. Il classico bello e dannato,
che ha un'anima buona ma è costretto a compiere atti crudeli ( a
volte anche contro la sua volontà ), perché servo della regina del
regno delle fate delle tenebre, creature malvagie, che si divertono a
causare dolore e sofferenza al prossimo.
Insomma, che cosa posso dire se non che
questo libro mi è piaciuto molto? Che leggerò i seguiti, ecco cosa!
Eh si, caro V, perchè il romanzo che ti ho appena recensito fa parte di una
trilogia, che, francamente, non vedo l'ora di continuare!
Dal libro: - Sei stata tu ragazza? - chiese l'uomo, respirando affannosamente.
Dal libro: - Sei stata tu ragazza? - chiese l'uomo, respirando affannosamente.
Kaye
non era sicura di aver capito bene, ma scosse la testa.Non semprava
molto più vecchio di lei.
Di sicuro, non abbastanza vecchio da chiamarla "ragazza".
- Quindi non sei venuta a finirmi? -
Scosse di nuovo il capo. L'uomo aveva gambe molto lunghe, in piedi sarebbe stato altissimo,
molto più alto della norma, più alto di qualsiasi altra creatura del Paese delle Fate,
eppure Kaye non aveva dubbi sulla sua natura,
per via delle orecchie appuntite che facevano capolino dai capelli bagnati,
e per la bellezza incredibile della figura, una bellezza che la lasciava senza fiato.
L'uomo si lecco le labbra. Erano sporche di sangue.
- Peccato - disse piano
Di sicuro, non abbastanza vecchio da chiamarla "ragazza".
- Quindi non sei venuta a finirmi? -
Scosse di nuovo il capo. L'uomo aveva gambe molto lunghe, in piedi sarebbe stato altissimo,
molto più alto della norma, più alto di qualsiasi altra creatura del Paese delle Fate,
eppure Kaye non aveva dubbi sulla sua natura,
per via delle orecchie appuntite che facevano capolino dai capelli bagnati,
e per la bellezza incredibile della figura, una bellezza che la lasciava senza fiato.
L'uomo si lecco le labbra. Erano sporche di sangue.
- Peccato - disse piano