giovedì 28 agosto 2014

L'altare dell'Eden - James Rollins


Caro Visitatore,
oggi mi è successa una cosa piuttosto strana...
la giornata è cominciata come tutte le altre giornate in questa freddolosa estate: con un buon cappuccino e una confortevole felpa; ma più tardi, nel pomeriggio qualcosa mi ha sconvolta!
Forse hai già capito di cosa sto parlando...si, proprio del tempo.
È ufficiale, caro V, l'estate ha deciso di farci visita, e devo dire che mi era proprio mancata!
È con un umore allegro e spensierato, quindi, che oggi recensisco un libro che si è rivelato molto bello. A essere sincera l'ho comprato solamente perché faceva parte di una generosissima offerta presente su un catalogo che mi arriva a casa mensilmente; non pensavo che potesse prendermi più di tanto, ma ho deciso comunque di tentare, dato il prezzo incredibilmente basso, e non me ne sono pentita neanche un po'.


L'altare dell'Eden



Titolo: L'altare dell'Eden
Autore: Rollins James
Editore: Nord
Pagine: 440 p.
Prezzo: 19,60 euro

Trama:
Iraq, aprile 2003. Baghdad è stata appena conquistata dall'esercito americano: la città è nel caos e, mentre i soldati cercano di arginare rapine e saccheggi, alcuni uomini armati irrompono nel giardino zoologico e sottraggono da un laboratorio sotterraneo i risultati di un esperimento rivoluzionario. Le armi, però, non possono proteggerli dalla creatura che, all'improvviso, emerge dall'oscurità... New Orleans, oggi. Un peschereccio naufragato sulle coste della Louisiana, i membri dell'equipaggio scomparsi, sangue ovunque e, nella stiva, un carico clandestino di animali esotici: è questo lo scenario che si presenta alla veterinaria Lorna Polk, chiamata dall'agente Jack Menard per prestare le prime cure ai preziosi animali. Incuriosita dalle loro singolari anomalie fisiche e dalla loro stupefacente intelligenza, Lorna sospetta subito che siano le cavie di audaci manipolazioni genetiche. Ma la curiosità si trasforma in terrore quando prima scopre che un feroce giaguaro dai denti a sciabola è fuggito nella palude, e poi si salva per miracolo dall'esplosione che distrugge il peschereccio. Per far luce sulla provenienza di quel misterioso carico, infatti, Jack e Lorna dovranno affrontare un nemico potente e implacabile, disposto a tutto pur di nascondere la verità. Perché quegli animali sono gli ignari custodi di un segreto sconvolgente, un segreto che risale all'origine stessa della razza umana...


Qualche dato biografico sull'autore:

James Rollins è stato per vari anni un apprezzato veterinario ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e, soprattutto, la scrittura. Fin dal suo esordio, si è segnalato come una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo d’avventura; grazie a La mappa di pietra, L’ordine del sole nero, Il marchio di Giuda e La città sepolta, ha raggiunto un meritatissimo successo di pubblico e di critica. Vive a Sacramento, California.


Recensione:

È da tantissimo, tantissimo tempo che non mi dedicavo ad un libro fantascientifico, e dopo la soddisfazione che ho ricavato dall'altare dell'Eden, vorrei leggerne almeno uno ogni due mesi, in futuro.

Da come avrai capito, quindi, questo romanzo mi è piaciuto, e non solo dal punto di vista della storia, intrigante e ben strutturata, che affascina il lettore con una persistente aura di mistero, ma anche da quello della scrittura, che riesce a mantenere la tensione alle stelle per tutta la durata del libro.

James Rollins è riuscito, attraverso spiegazioni molto chiare e dettagliate, grafici e schemi di ogni tipo, a creare un universo parallelo dove non c'è più distinzione tra fantascienza e realtà. Tutta la storia è incentrata sulla manipolazione genetica e sugli animali, e questi argomenti uniti alla scrittura scorrevole dell'autore e alla sua esperienza reale in materia veterinaria, riescono a infondere interesse, e si, forse anche amore nei confronti della ricerca e della natura.

Mi è piaciuto molto, poi, il fatto che l'intero romanzo sia raccontato da vari punti di vista, tra cui, principalmente quello dei due protagonisti e del loro nemico. Se c'è una cosa, infatti, che adoro in un libro è poter seguire la storia da diverse angolazioni.

Forse l'unica cosa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è stata la caratterizzazione dei personaggi; I protagonisti (la veterinaria Lorna Polk e l'agente Jack Menard), così come i personaggi secondari mi sono apparsi molto stereotipati, quasi bidimensionali; le loro reazioni, infatti, erano abbastanza prevedibili e scontate.

In ogni caso, la mia opinione sul libro rimane positiva. Credo che leggerò altro di questo autore che, ho scoperto, è molto apprezzato in ambito letterario sopratutto per il romanzo "amazzonia". 

Dal libro: Lui la condusse attraverso le file di gabbie, illuminando i recessi più bui con la torcia. in ogni gabbia c'era un'animale diverso: alcuni erano familiari, altri esotici. Ma presentavano tutti qualche anomalia. I due si fermarono accanto a un grande terrario di vetro che conteneva un pitone burmese di quasi cinque metri arrotolato intorno a un mucchio di uova. Sembrava abbastanza normale, finché non strinse di più le sue spire intorno alle uova e svelò quattro zampe atrofizzate, ricoperte di scaglie e provviste di artigli, residuo dell'originaria somiglianza con le lucertole. [...] "Una regressione genetica?"
"Proprio così. In questo caso una regressione all'epoca in cui i serpenti avevano ancora le zampe"

Grado sessualità:  



Voto: 




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