Caro
Visitatore,
oggi
mi è successa una cosa piuttosto strana...
la
giornata è cominciata come tutte le altre giornate in questa
freddolosa estate: con un buon cappuccino e una confortevole felpa;
ma più tardi, nel pomeriggio qualcosa mi ha sconvolta!
Forse
hai già capito di cosa sto parlando...si, proprio del tempo.
È
ufficiale, caro V, l'estate ha deciso di farci visita, e devo dire
che mi era proprio mancata!
È
con un umore allegro e spensierato, quindi, che oggi recensisco un
libro che si è rivelato molto bello. A essere sincera l'ho comprato
solamente perché faceva parte di una generosissima offerta presente
su un catalogo che mi arriva a casa mensilmente; non pensavo che
potesse prendermi più di tanto, ma ho deciso comunque di tentare, dato il prezzo incredibilmente basso, e non me ne sono pentita
neanche un po'.
L'altare dell'Eden
Titolo:
L'altare dell'Eden
Autore:
Rollins James
Editore:
Nord
Pagine:
440 p.
Prezzo:
19,60 euro
Trama:
Iraq,
aprile 2003. Baghdad è stata appena conquistata dall'esercito
americano: la città è nel caos e, mentre i soldati cercano di
arginare rapine e saccheggi, alcuni uomini armati irrompono nel
giardino zoologico e sottraggono da un laboratorio sotterraneo i
risultati di un esperimento rivoluzionario. Le armi, però, non
possono proteggerli dalla creatura che, all'improvviso, emerge
dall'oscurità... New Orleans, oggi. Un peschereccio naufragato sulle
coste della Louisiana, i membri dell'equipaggio scomparsi, sangue
ovunque e, nella stiva, un carico clandestino di animali esotici: è
questo lo scenario che si presenta alla veterinaria Lorna Polk,
chiamata dall'agente Jack Menard per prestare le prime cure ai
preziosi animali. Incuriosita dalle loro singolari anomalie fisiche e
dalla loro stupefacente intelligenza, Lorna sospetta subito che siano
le cavie di audaci manipolazioni genetiche. Ma la curiosità si
trasforma in terrore quando prima scopre che un feroce giaguaro dai
denti a sciabola è fuggito nella palude, e poi si salva per miracolo
dall'esplosione che distrugge il peschereccio. Per far luce sulla
provenienza di quel misterioso carico, infatti, Jack e Lorna dovranno
affrontare un nemico potente e implacabile, disposto a tutto pur di
nascondere la verità. Perché quegli animali sono gli ignari custodi
di un segreto sconvolgente, un segreto che risale all'origine stessa
della razza umana...
Qualche
dato biografico sull'autore:
James
Rollins è stato per vari anni un apprezzato veterinario ma, a un
certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue
tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e,
soprattutto, la scrittura. Fin dal suo esordio, si è segnalato come
una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo
d’avventura; grazie a La
mappa di pietra,
L’ordine
del sole nero,
Il
marchio di Giuda e
La
città sepolta,
ha raggiunto un meritatissimo successo di pubblico e di critica. Vive
a Sacramento, California.
Recensione:
Da come avrai capito, quindi, questo
romanzo mi è piaciuto, e non solo dal punto di vista
della storia, intrigante e ben strutturata, che affascina il lettore
con una persistente aura di mistero, ma anche da quello della
scrittura, che riesce a mantenere la tensione alle stelle per tutta
la durata del libro.
James Rollins è riuscito, attraverso
spiegazioni molto chiare e dettagliate, grafici e schemi di ogni
tipo, a creare un universo parallelo dove non c'è più
distinzione tra fantascienza e realtà. Tutta la storia è incentrata sulla manipolazione genetica e sugli animali, e questi argomenti uniti alla scrittura scorrevole dell'autore e alla sua esperienza reale in materia veterinaria, riescono a infondere interesse, e si, forse anche amore nei confronti della ricerca e della natura.
Mi è piaciuto molto, poi, il fatto che
l'intero romanzo sia raccontato da vari punti di vista, tra cui,
principalmente quello dei due protagonisti e del loro nemico. Se c'è
una cosa, infatti, che adoro in un libro è poter seguire la storia
da diverse angolazioni.
Forse l'unica cosa che mi ha lasciato
con l'amaro in bocca è stata la caratterizzazione dei personaggi; I
protagonisti (la veterinaria Lorna Polk e l'agente Jack Menard), così
come i personaggi secondari mi sono apparsi molto stereotipati, quasi
bidimensionali; le loro reazioni, infatti, erano abbastanza
prevedibili e scontate.
In ogni caso, la mia opinione sul libro rimane positiva. Credo che leggerò altro di questo autore che, ho scoperto, è molto apprezzato in ambito letterario sopratutto per il romanzo "amazzonia".
Dal libro: Lui la condusse attraverso le file di gabbie, illuminando i recessi più bui con la torcia. in ogni gabbia c'era un'animale diverso: alcuni erano familiari, altri esotici. Ma presentavano tutti qualche anomalia. I due si fermarono accanto a un grande terrario di vetro che conteneva un pitone burmese di quasi cinque metri arrotolato intorno a un mucchio di uova. Sembrava abbastanza normale, finché non strinse di più le sue spire intorno alle uova e svelò quattro zampe atrofizzate, ricoperte di scaglie e provviste di artigli, residuo dell'originaria somiglianza con le lucertole. [...] "Una regressione genetica?"
"Proprio così. In questo caso una regressione all'epoca in cui i serpenti avevano ancora le zampe"
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