domenica 31 agosto 2014

Hunted - Angela C. Ryan

Buongiorno carissimo V.
come stai? Tutto bene? Spero di si. Io in realtà sono un po' triste per l'imminente arrivo di settembre, un mese che ho imparato molto presto a detestare, non solo per l'inizio della scuola, ma anche per la fine della stagione che amo di più: l'estate.
Lo so, lo so, quest'anno non abbiamo potuto godere esattamente di un'estate calda e soleggiata, ma l'amore per questi pochi mesi è talmente radicato in me, che in qualsiasi forma si presentano sono comunque i ben venuti, ed è sempre un dolore doverli salutare per passare all'umidità e al freddo che l'autunno e l'inverno ci riservano.
Ma basta deprimerti con inutili chiacchiere sul tempo; ormai ne parlo così spesso che qualche volta mi stupisco a non trovarmi davanti ad un telo verde con una bacchetta in mano e uno stupidissimo e fintissimo megasorriso stampato in faccia.
Passiamo alle cose importanti: i libri.

Hunted


Titolo: Hunted
Autore: Angela C. Ryan
Editore: youcanprint
Pagine: 290 p.
Prezzo: 13,68 euro

Trama:
Abby Allen si definisce "Un'edizione limitata", non per esemplare bellezza, ma per una serie di qualità che la rendono un tipo curioso e un po' fuori dal comune. Diciotto anni, logorroica e con la sorprendente capacità di creare situazioni imbarazzanti, Abby ha una fissa per Superman e spera di incontrare un ragazzo che, pur senza superpoteri, gli assomigli almeno un po', per integrità ed eroismo. Il destino sembra accontentarla e quando incontra Kevan, la sua vita prende improvvisamente una strana piega, dando inizio a una girandola di eventi che un passo alla volta, riveleranno il segreto che è sepolto nel suo passato. In una realtà dove nessuno è ciò che sembra, si sta compiendo una guerra aliena in cui si muovono personaggi intriganti e complessi. Le loro storie si intrecceranno irrimediabilmente le une alle altre, costringendo Abby a subire agghiaccianti rivelazioni su se stessa. Saranno Kevan e un gruppo di ragazzi dotati di poteri straordinari ad accompagnarla in questa avventura, e mentre scende a compromessi con il suo nuovo io, sarà l'amore che prova per Kevan a tenerla saldamente ancorata alla realtà. E allo stesso tempo, la costringerà a prendere decisioni che la allontaneranno sempre di più dal suo supereroe.


Biografia Autore:
Angela C. Ryan si definisce una “sognatrice” con una grande passione: i libri. Ama scrivere perché è l’unico modo che conosce per far vivere i suoi sogni. Vive in un piccolo paesino con il marito e il suo Siberian Husky Zeus ma nella sua fantasia, abita su una fantastica isola che non c’è, in un castello circondato da ampie vallate abitate da fate, folletti e ogni sorta di creatura magica e qualche supereroe.
Ha già pubblicato Biscotti alla Vaniglia, e con Patrisha Mar, sua amica e collega, ha pubblicato, con lo pseudonimo di Katherine Keller, Black Shadow e Crimson Shadow, i primi due capitoli di una saga paranormal romance che prende il nome di The Shadows Saga.
Hunted è il suo secondo romanzo da solista. 


Recensione:
Girovaganto qua e là su alcuni blog ho scovato parecchie recensioni ( tutte positive ) di Hunted che mi hanno incuriosita; non ero particolarmente attratta dalla copertina che, diciamolo, è un po' bruttina, ma me ne sono altamente fregata e ho comunque deciso di leggere il libro.

Questo romanzo mi ha fatta sorridere dalla prima pagina fino all'ultima.
La parlantina della protagonista, i suoi film mentali e la sua innata propensione ai guai e a fare figuracce mi ha subito fatto provare un'immensa tenerezza nei suoi confronti.

Ho trovato molto originale e divertente la chiara denuncia alla scontatezza che caratterizza quasi tutti i libri adult, che sulla bocca di una ragazza, che per sua stessa ammissione è un po' logorroica, ma sempre molto simpatica, alleggerisce ulteriormente il tutto, creando un'atmosfera leggera e scherzosa.

Per evitare di cadere nello scontato, poi, l'autrice ha deciso di far incontrare ad Abby, la nostra protagonista, il ragazzo dei suoi sogni, uno di quelli atletici, intelligenti e gentili; e fin qui tutto normale, fino al momento in cui si scopre che...da da da daaaan...lui è innamorato di un'altra ragazza da tutta una vita. Ovviamente poi le cose si faranno più complicate quando lei scoprirà la vera natura di Kevan ( il belloccio in questione ) e la sua stessa di natura e quando, inevitabilmente, le loro vite si intrecceranno.

I personaggi sono ben caratterizzati: c'è Abby, che ho già abbondantemente descritto; Kevan, il ragazzo perfetto che tuttavia (non svenire) ha delle insicurezze e che non si crede il dio dell'universo; Dakota, ragazza perfetta nell'aspetto ma spesso arrogante e cieca di fronte all'evidenza. E tanti altri personaggi secondari, che, piano piano, riusciremo a conoscere.

Hanted è uno di quei libri che finiscono sempre troppo presto, a prescindere dal numero di pagine da cui è composto. E' uno di quei libri che finisci per sognare anche la notte perché non è proprio possibile smettere di chiedersi come evolverà la vicenda. È uno di quei libri che prendono un piccolo spazietto nel tuo cuore e che ti faranno sempre provare un po' di tenerezza quando ne sfoglierai le pagine, oppure quando ripenserai ai personaggi o alla storia in generale.
È uno di quei libri che vale sempre la pena di leggere.
È uno di quei libri che io mi metterò a consigliare perfino ai cani che incontro per strada.

Dal libro: Ho il mio seguito maschile anche io. Non ai livelli di Bridget, ma solo perché io non                     sono una che la distribuisce come il Big Mac al Mc Donald's.



Livello sessualità: 

     Voto: 






giovedì 28 agosto 2014

L'altare dell'Eden - James Rollins


Caro Visitatore,
oggi mi è successa una cosa piuttosto strana...
la giornata è cominciata come tutte le altre giornate in questa freddolosa estate: con un buon cappuccino e una confortevole felpa; ma più tardi, nel pomeriggio qualcosa mi ha sconvolta!
Forse hai già capito di cosa sto parlando...si, proprio del tempo.
È ufficiale, caro V, l'estate ha deciso di farci visita, e devo dire che mi era proprio mancata!
È con un umore allegro e spensierato, quindi, che oggi recensisco un libro che si è rivelato molto bello. A essere sincera l'ho comprato solamente perché faceva parte di una generosissima offerta presente su un catalogo che mi arriva a casa mensilmente; non pensavo che potesse prendermi più di tanto, ma ho deciso comunque di tentare, dato il prezzo incredibilmente basso, e non me ne sono pentita neanche un po'.


L'altare dell'Eden



Titolo: L'altare dell'Eden
Autore: Rollins James
Editore: Nord
Pagine: 440 p.
Prezzo: 19,60 euro

Trama:
Iraq, aprile 2003. Baghdad è stata appena conquistata dall'esercito americano: la città è nel caos e, mentre i soldati cercano di arginare rapine e saccheggi, alcuni uomini armati irrompono nel giardino zoologico e sottraggono da un laboratorio sotterraneo i risultati di un esperimento rivoluzionario. Le armi, però, non possono proteggerli dalla creatura che, all'improvviso, emerge dall'oscurità... New Orleans, oggi. Un peschereccio naufragato sulle coste della Louisiana, i membri dell'equipaggio scomparsi, sangue ovunque e, nella stiva, un carico clandestino di animali esotici: è questo lo scenario che si presenta alla veterinaria Lorna Polk, chiamata dall'agente Jack Menard per prestare le prime cure ai preziosi animali. Incuriosita dalle loro singolari anomalie fisiche e dalla loro stupefacente intelligenza, Lorna sospetta subito che siano le cavie di audaci manipolazioni genetiche. Ma la curiosità si trasforma in terrore quando prima scopre che un feroce giaguaro dai denti a sciabola è fuggito nella palude, e poi si salva per miracolo dall'esplosione che distrugge il peschereccio. Per far luce sulla provenienza di quel misterioso carico, infatti, Jack e Lorna dovranno affrontare un nemico potente e implacabile, disposto a tutto pur di nascondere la verità. Perché quegli animali sono gli ignari custodi di un segreto sconvolgente, un segreto che risale all'origine stessa della razza umana...


Qualche dato biografico sull'autore:

James Rollins è stato per vari anni un apprezzato veterinario ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e, soprattutto, la scrittura. Fin dal suo esordio, si è segnalato come una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo d’avventura; grazie a La mappa di pietra, L’ordine del sole nero, Il marchio di Giuda e La città sepolta, ha raggiunto un meritatissimo successo di pubblico e di critica. Vive a Sacramento, California.


Recensione:

È da tantissimo, tantissimo tempo che non mi dedicavo ad un libro fantascientifico, e dopo la soddisfazione che ho ricavato dall'altare dell'Eden, vorrei leggerne almeno uno ogni due mesi, in futuro.

Da come avrai capito, quindi, questo romanzo mi è piaciuto, e non solo dal punto di vista della storia, intrigante e ben strutturata, che affascina il lettore con una persistente aura di mistero, ma anche da quello della scrittura, che riesce a mantenere la tensione alle stelle per tutta la durata del libro.

James Rollins è riuscito, attraverso spiegazioni molto chiare e dettagliate, grafici e schemi di ogni tipo, a creare un universo parallelo dove non c'è più distinzione tra fantascienza e realtà. Tutta la storia è incentrata sulla manipolazione genetica e sugli animali, e questi argomenti uniti alla scrittura scorrevole dell'autore e alla sua esperienza reale in materia veterinaria, riescono a infondere interesse, e si, forse anche amore nei confronti della ricerca e della natura.

Mi è piaciuto molto, poi, il fatto che l'intero romanzo sia raccontato da vari punti di vista, tra cui, principalmente quello dei due protagonisti e del loro nemico. Se c'è una cosa, infatti, che adoro in un libro è poter seguire la storia da diverse angolazioni.

Forse l'unica cosa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è stata la caratterizzazione dei personaggi; I protagonisti (la veterinaria Lorna Polk e l'agente Jack Menard), così come i personaggi secondari mi sono apparsi molto stereotipati, quasi bidimensionali; le loro reazioni, infatti, erano abbastanza prevedibili e scontate.

In ogni caso, la mia opinione sul libro rimane positiva. Credo che leggerò altro di questo autore che, ho scoperto, è molto apprezzato in ambito letterario sopratutto per il romanzo "amazzonia". 

Dal libro: Lui la condusse attraverso le file di gabbie, illuminando i recessi più bui con la torcia. in ogni gabbia c'era un'animale diverso: alcuni erano familiari, altri esotici. Ma presentavano tutti qualche anomalia. I due si fermarono accanto a un grande terrario di vetro che conteneva un pitone burmese di quasi cinque metri arrotolato intorno a un mucchio di uova. Sembrava abbastanza normale, finché non strinse di più le sue spire intorno alle uova e svelò quattro zampe atrofizzate, ricoperte di scaglie e provviste di artigli, residuo dell'originaria somiglianza con le lucertole. [...] "Una regressione genetica?"
"Proprio così. In questo caso una regressione all'epoca in cui i serpenti avevano ancora le zampe"

Grado sessualità:  



Voto: 




sabato 16 agosto 2014

Cercando Alaska - Jhon Green

Ehi V. come ti va? Tutto bene? Spero proprio di si.
Io a dire la verità non sono proprio di ottimo umore, data la pioggia e il maltempo che sembrano non accorgersi che è estate. Stamattina l'unica cosa che volevo fare era continuare a leggere il libro che avevo iniziato qualche giorno fa e con mio grande sgomento e, si dai, anche un po' di tristezza l'ho finito. E cosa può esserci di meglio per far tornare il buon'umore della stesura di una recensione di un buon libro? Esatto. Niente, proprio niente.
Così, ho preso in mano la mia enorme tazza di tè, mi sono seduta comodamente alla scrivania e ho cominciato a scrivere (con un pizzico di senso logico qua e là) le impressioni che ho avuto leggendo “Cercando Alaska”.
Spero che potranno interessarti le mie opinioni, e magari anche esserti utili.
Ma bando alle ciance, non è il momento di inutili divagazioni, ti lascio alla recensione.
E se ti va (ti sto puntando una pistola alla testa ovviamente) aggiungi un commentino, sai una relazione a senso unico a volte è un po' monotona ;)

Cercando Alaska


Titolo: Cercando Alaska
Autore: Jhon Green
Editore: Rizzoli
Pagine: 299 p.
Prezzo: 15 euro

Trama:
Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?

Biografia autore:
Green nasce ad Orlando per poi frequentare la Indian Springs School, un collegio e scuola diurna fuori da Birminghan in Alabama. Si diploma al Kenyon College nel 2000 specializzandosi in Inglese e studi religiosi.
Dopo aver lasciato l'università, Green passa cinque mesi lavorando come cappellano in un ospedale infantile per poi iscriversi alla University of Chicago Divinity School, che però non frequenterà. La sua esperienza lavorativa con bambini affetti da malattie mortali lo ispirerà in seguito a scrivere Colpa delle stelle.
Green vive per svariati anni a Chicago, lavorando per il giornale Booklist come assistente editoriale di recensioni letterarie e production editor, mentre scrive Cercando Alaska. Durante il suo soggiorno a Chicago, recensisce centinaia di libri, in particolare di narrativa, sull'Islam o gemelli siamesi. Inoltre scrive recensioni di libri per il The New York Times Book Review e scrive per il National Public Radio's All Things Considered e per WBEZ, una stazione radiofonica pubblica di Chicago. Green si trasferisce poi a New York, dove vive per due anni mentre la moglie frequenta una scuola di specializzazione.

Recensione:
Fin dal primo momento è lampante che nella stesura di questo libro ci sia lo zampino di Jhon Green.
Dopo aver letto “Colpa delle stelle” mi ritengo del tutto dipendente dalle storie e dai personaggi che la sua mente crea. La sua scrittura, poi, possiede una freschezza innata che riesce a non rendere pesanti argomenti importanti e delicati, come la morte o la malattia, e allo stesso tempo a non stereotiparli o a trattarli in maniera del tutto superficiale.
In altre parole è uno dei miei autori preferiti in assoluto.

Nonostante le stellari aspettative che avevo nei confronti di questo libro non sono stata per niente delusa. La storia è descritta interamente dal personaggio principale, Miles, ragazzo che fa collezione delle ultime parole di personaggi famosi e, che per cercare il suo “grande forse”, lascia le sicurezze della casa dei genitori e della vita di sempre per frequentare il collegio dove anche suo padre aveva studiato da adolescente. Qui incontrerà subito un nuovo ( e forse il primo ) amico, Chip, il suo nuovo compagno di stanza, che gli presenterà in seguito altre persone, come il vecchio compagno di avventure Takami e la bellissima e imprevedibile Alaska per cui sarà impossibile non prendere una cotta.

La vita all'interno del collegio sembra trascorrere in modo relativamente normale, tra scherzi, sigarette, insegnanti pazzi e qualche piccolo mistero da risolvere, fino a quando qualcosa non sconvolgerà completamente la routine che ormai si era creata. Questo importante e terribile evento verrà preannunciato dai titoli di ogni capitolo, dall'inizio fino alla metà del libro, che invece di anticipare i fatti che verranno a verificarsi, nei singolo paragrafi, sembrano costituire, nell'insieme, un vero e proprio conto alla rovescia.

Miles, Alaska e Chip, meglio conosciuto come il colonnello, sono tutti personaggi ben caratterizzati; la loro personalità comprende mille sfumature che noi potremo, pagina dopo pagina, esplorare. L'unico personaggio, infatti, che potrebbe definirsi “bidimensionale” per la mancanza di un vero e proprio carattere e, anche, di un vero e proprio ruolo all'interno della storia è senza dubbio alcuno Takami. Il ragazzo, infatti, dopo la prima metà del libro ( dove non ha alcuna rilevanza effettiva ) assume le sembianze di un “personaggio a scomparsa”; sembra apparire solo quando i veri protagonisti ne hanno bisogno per degli scherzi, oppure per aggiungere un pezzo di puzzle al mistero che Miles e Chip si trovano a dover risolvere.

Questa pecca, tuttavia, è da considerarsi una rarità dato il livello del resto del libro.
La velocità di lettura di “Cercando Alaska” è, infatti, da attribuire non solo alla scrittura scorrevole ma, agli intrighi coinvolgenti e, sopratutto, alla veridicità dei personaggi e a quella degli eventi quotidiani, che, per la loro semplicità, sono riusciti a farmi sentire completamente a mio agio, quasi come se mi trovassi a casa mia.

Anche se non è perfetto, sono convinta, che questo libro merita di essere letto.

Dal libro: Ora, io credo che noi siamo qualcosa di più della somma delle nostre parti. Se prendiamo il codice genetico di Alaska, e ci aggiungiamo le sue esperienze, i rapporti che ha avuto con gli altri, la forma e le dimensioni del suo corpo, non otteniamo Alaska. C'è dell'altro, qualcosa di completamente altro. C'è una parte di lei più grande della somma delle parti che di lei conosciamo. E quella parte dev'essere in qualche posto, perché non si può distruggere.


 Grado di sessualità:  3
  Voto: 4                                        

venerdì 15 agosto 2014

1Q84 - Murakami Haruki

Salve a tutti e benvenuti nel mio blog!
Dato che questo è il mio primo post in assoluto mi sembra doveroso darvi qualche piccola informazione sulla sottoscritta, in modo che quando vi troverete su NeverLand potrete immaginare, almeno un po', come sono fatta.

Quindi salve visitatore, il mio nome su Blogger è LolaBook ma dato che mi sembri un tipo simpatico tu (e mi raccomando solo tu) puoi chiamarmi Lola.
Abito in un piccolo paesino, sai uno di quelli dove le persone sanno cosa ti succede prima ancora che lo sappia tu; in effetti inizialmente odiavo vivere in un posto così piccolo ma con il passare degli anni mi sono affezionata alla tranquillità, ai paesaggi quasi pittoreschi che puoi trovare nelle vicinanze, all'aria che non sa esclusivamente di fumo di sigaretta e di smog, ma che ogni tanto trasporta il profumo dei fiori, l'odore agrodolce della pioggia e quello dell'erba appena tagliata, che, almeno per quanto mi riguarda, è molto rilassante.
Frequento un liceo umanistico e spero un giorno di diventare una psicologa, una maestra d'asilo, una bibliotecaria o forse, si forse diventerò persino un'astronauta...
Ok, lo ammetto, non ho ancora deciso che cosa fare della mia vita ma so per certo che mi piace molto scrivere, ed è per questo, in realtà, che ho aperto questo blog; voglio poter vomitare (scusate l'espressione molto fine) le opinioni sull'ultimo libro letto su un foglio artificiale per poi poterlo commentare con te, oppure con quello dietro di te, chi lo sa? La vita è imprevedibile.
Ho fatto danza dall'età di quattro anni fino ad un paio di anni fa, e la volete sapere una cosa? Mi manca, mi manca da morire. Quest'inverno probabilmente riprenderò, perché non c'è niente di meglio quando si è frustrati o arrabbiati di una bella coreografia per far tornare la spensieratezza, almeno per un po'.
Oh merda ( sono la grazia fatta persona )...
direi che mi sono dilungata un po' troppo per dire un paio di stupidaggini è?!
Magari è meglio passare direttamente ad un elenco di caratteristiche.
Si, gli elenchi sono semplici, riassuntivi ed esaurienti. Cominciamo:

  • Solare
  • Strana
  • Nerd
  • Lunatica
  • Svogliata
  • Disordinata
  • Indecisa
  • Maniacale
  • Distratta
  • Disorientata
  • Entusiasta
  • Pensierosa
  • Mentalmente instabile
  • Simpatica
  • Isintiva

Lo so, lo so. Non c'è bisogno che tu me lo dica, le parole che ho utilizzato per descrivermi spesso si contraddicono tra di loro. Be' cosa posso dire? Sono una persona, e come tale sono una contraddizione vivente.

Forse con questa descrizione ti ho confuso e fatto innervosire, adesso te ne andrai dal mio piccolo angolino nello siber-spazio maledicendo il momento in ti sei imbattuto (anche se indirettamente) in una pazza; o magari ti stai divertendo proprio perché hai capito che sono davvero matta e tornerai ancora a trovarmi per leggere tutte le scemenze che scriverò.

Be' caro visitatore, in ogni caso sono felice che tu sia passato di qua, almeno per una volta.


1Q84

Che cosa? Sei ancora qui? Visitatore...posso chiamarti V.?
Bene V. ti devo dire una cosa molto importante quindi ti prego siediti.
Seduto? Bene.
Tu sei COMPLETAMENTE PAZZO a non essere scappato alla velocità della luce dopo aver letto l'imbarazzante presentazione qui sopra; però, te lo devo confessare, ora che la tua follia e i tuoi gusti strampalati sono venuti a galla mi sei ancora più simpatico. Credo che la nostra potrà essere una bella relazione “autore-follower”.

Vaaaaa bene stop alle smancerie, io ho un libro da recensire.

(Piccolissima premessa: l'edizione italiana raccoglie i primi due volumi della trilogia in un solo libro, ma io, avendo letto solo la prima parte, ti parlerò, per il momento, unicamente del primo romanzo.)



Titolo: 1Q84 (Aprile-Settembre)
Autore: Murakami Haruki
Editore: Einaudi
Formato: Rilegato
Pagine: 722 totali
Prezzo: 17 euro

Dati biografici sull'autore:

Haruki Murakami è nato a Kyoto.
Poco tempo dopo si sposta a Kobe, dove lo scrittore trascorrerà infanzia e adolescenza, città sul mare molto stimolante dal punto di vista culturale.
È qui che Murakami comincerà a entrare in contatto con libri di autori stranieri, soprattutto di lingua inglese, cominciando poi a scrivere, nel corso della sua frequenza al liceo, sul giornale della scuola. Terminate le scuole superiori, si iscrive alla facoltà di letteratura dell'università Waseda di Tokyo dove si laurea nel 1975.
Murakami fino a questo momento ha vissuto interessandosi alle sue due passioni: la musica e la letteratura, concentrandosi però prevalentemente sulla prima, consapevole di non avere ancora l'esperienza necessaria per scrivere un libro. Nell'aprile del 1974scopre però improvvisamente la sua vocazione letteraria, e inizia così la redazione del suo romanzo d'esordio, Ascolta la canzone nel vento (Kaze no uta o kike), pubblicato nel 1979.

Trama:

1984, Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L'autista le suggerisce, come unica soluzione per non mancare all'appuntamento che l'aspetta, di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza, nascosta e poco frequentata. Ma, sibillino, aggiunge di fare attenzione: "Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola". Negli stessi giorni Tengo, un giovane aspirante scrittore dotato di buona tecnica ma povero d'ispirazione, riceve uno strano incarico: un editor senza scrupoli gli chiede di riscrivere il romanzo di un'enigmatica diciassettenne così da candidarlo a un premio letterario. Ma "La crisalide d'aria" è un romanzo fantastico tanto ricco di immaginazione quanto sottilmente inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di piccole creature che si nascondono nel corpo umano come parassiti turbano profondamente Tengo. L'incontro con l'autrice non farà che aumentare la sua vertigine: chi è veramente Fukada Eriko? Intanto Aomame (che pure non è certo una ragazza qualsiasi: nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo) osserva perplessa il mondo che la circonda: sembra quello di sempre, eppure piccoli, sinistri particolari divergono da quello a cui era abituata. Finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l'unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84. Ma capisce anche un'altra cosa: che quella barriera sta per infrangersi.


Recensione:


1Q84 è un libro di cui ho sentito molto parlare, ma che non ho mai considerato più di tanto; forse questo libro non riusciva ad attrarmi a causa del titolo, che è un po' ambiguo e non lascia intendere praticamente nulla della trama, forse per il fatto che l'autore fosse orientale, con modi e costumi completamente diversi dai miei, avevo paura che non sarei stata in grado di apprezzarlo o addirittura di capirlo fino in fondo; e devo ammettere che la storia e i personaggi sono qualcosa di completamente diverso rispetto a quello a cui sono abituata, ma stranamente la cosa mi ha incuriosito e, forse, ha fatto sì che apprezzassi ancora di più l'opera di Murakami.
Mi prenderei a stivalate in faccia se penso a tutte le occasioni in cui avrei potuto comprarlo, o perlomeno sfogliarlo, e non l'ho fatto; ma per citare un famoso detto: “quel che è fatto è fatto”.
Ora non mi resta che continuare l'avventura iniziata una decina di giorni fa, quando iniziai a leggere quest'opera, e addentrarmi con tutta la concentrazione e l'entusiasmo che ho in corpo nell'affascinante mondo di 1Q84, per sdebitarmi del mio imperdonabile e ingenuo errore.

È subito evidente la bravura dell'autore nel descrivere le situazioni con esempi e metafore calzanti che non solo ti fanno comprendere a pieno ciò che i protagonisti dicono o fanno, ma ti catapulta nella storia con una forza e un'intensità sorprendenti che sono riusciti a farmi perdere più d'una volta la cognizione del tempo. Inizialmente (ad essere del tutto sincera) non capivo il perché di ragionamenti e spiegazioni così lunghe e dettagliate ma, con lo scorrere delle pagine, ho capito che il metodo di scrittura dell'autore mi donava uno strano senso di calma e di rilassatezza, che (neanche a dirlo) ho apprezzato molto.

I due personaggi principali sono sicuramente Aomame, donna forte e indipendente che tiene un corso di autodifesa e che uccide uomini violenti e crudeli a tempo perso, e Tengo, uomo dal sorprendente intelletto il cui sogno è quello di diventare uno scrittore a tempo pieno.
I due non hanno apparentemente nulla in comune e per buona parte del romanzo le loro storie vengono narrate come se davvero non ci fosse un nesso che li collega, ma dalla metà in poi si intuisce che i loro destini, che si erano scontrati già una volta, stanno per unirsi di nuovo.

Se 1Q84 fosse una fiaba direi che la morale finale è: “niente è come appare alla prima impressione”.
Un esempio lampante è il personaggio di Tengo che data la sua corporatura robusta e il suo viso tenero assomiglia più a un orso che a un'insegnante di matematica o ad uno scrittore; sotto la superficie, tuttavia, si nasconde una persona particolarmente dotata. Uno di quegli individui che spesso mandano in bestia le persone perché, senza troppo impegno, riescono molto bene dove altri hanno difficoltà.

È un libro che non si può certo definire d'azione o romantico e, di conseguenza, il fatto che mi sia piaciuto così tanto è tutto dire; solitamente (da donna affidabile quale sono) non sono felice se all'interno della storia non c'è una storia d'amore appassionante; e a tutti quelli che sotto questo punto di vista mi somigliano dico: qui di romanticismo c'è solo qualche minuscola briciola ( che si spera possa trasformarsi in una pagnotta intera nei prossimi capitoli della saga) ma se è piaciuto a me che vivo gustandomi le storie più dolci e travolgenti nei libri più svariati, allora sono certa che può piacere anche a voi.

Dal libro: "Le cose sono diverse da come appaiono..." Aomame si ripetè queste parole nella mente. Poi corrugò leggermente le sopracciglia.
E questo che cosa vorrebbe dire?”
L'autista rispose scegliendo accuratamente le parole.
"Allora, detto in altri termini, lei sta per fare una cosa che non è usuale. Non è vero? Scendere in una scala d'emergenza in pieno giorno, non è un'azione che le persone farebbero normalmente. E tanto meno una donna.”
No, forse no” disse Aomame.
"Quindi, una volta fatta una cosa del genere, è possibile che il suo paesaggio quotidiano le appaia, come dire, un po' diverso. Anch'io ho avuto un'esperienza simile. Ma non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola"

Voto: 4

Grado di sessualità:4