venerdì 21 novembre 2014

Maze runner, il labirinto - James Dashner

Buooooongiorno Visitatore :)
Eccomi tornata con una nuova recensione; si è parlato tanto di questo libro negli ultimi tempi ( anche per l'uscita della trasposizione cinematografica ) ed io ero davvero, davvero, davvero curiosa di "esaminarlo" in prima persona.
Vorrei ringraziare Salvia e Menta del blog "Scribacchiando in soffitta" che hanno messo in palio questo romanzo in un giveaway e che, prima di inviarmi la copia, mi hanno perfino fatto piccola dedica sulla prima pagina.
Ancora grazie mille :D

Maze runner


Titolo: Maze runner - il labirinto
Autore: James Dashner
Editore: Fanucci
Pagine: 408 p.
Prezzo: 14,90 €

Trama:
Quando Thomas si risveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il mistero si infittisce quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.
Recensione:
La trama di questo libro mi ha colpita sin dalla prima volta che l'ho letta.

I labirinti hanno una componente misteriosa e ansiogena che mi incuriosisce e, non avendo mai letto niente che avesse una storia anche lontanamente simile a quella di “maze runner”, non ci ho messo molto a decidere che un giorno lo avrei comprato. Quando poi, partecipando ad un giveaway, ho avuto la fortuna di vincerlo, ho pensato che fosse un segno del destino.
Il fato mi stava dicendo che avrei amato alla follia questo romanzo...
Ebbene, mio caro V., non è andata esattamente così.
Fin dalle prime pagine ho capito che lo stile di scrittura dell'autore non mi piace. Le frasi non sono armoniose tra loro, non si accordano in modo naturale; io amo quando sono talmente tanto immersa nella storia che, ad un certo punto, dimentico di avere in mano il libro, di essere in casa mia, mi dimentico momentaneamente perfino come mi chiamo.... e qui non succede.
La scrittura ha un che di meccanico che non riesce a trasmetterti le sensazioni che, si suppone dovresti provare, e, sebbene la trama potrebbe risultare interessante, non essendo strutturata e sviluppata bene, non riesce a coinvolgerti completamente.

La narrazione comincia quando Thomas, il protagonista, arriva in una radura popolata solo da ragazzi che hanno più o meno la sua età, tramite una sorta di ascensore.
La prima cosa che nota, tra tutto, è lo strano dialetto che i radunari utilizzano. Pronunciano spesso parole come “pive” “fagio” e “caspio”, che lui non ha mai sentito prima di allora.

L'invenzione di questi nuovi termini da parte dell'autore mi è piaciuta molto, anche se, alla lunga, il modo che i protagonisti hanno di parlare ( abbastanza rozzo ) mi è parso come forzato, esagerato e senza uno scopo.

All'inizio le mille domande che Thomas pone, ai ragazzi con cui viene in contatto, sembrano non avere risposta, ma piano piano arriva a capire come funzionano le cose in quel posto. La prima lezione che impara, quella più importante, è che non si può uscire da lì. Oltre alle alte mura che circondano il luogo, infatti, vi è un labirinto abitato da spaventose creature che hanno l'abitudine di uccidere chiunque si trovi sul loro cammino.
Ci sono delle persone addestrate che hanno il compito esplorarne ogni singolo settore tutti i giorni, i Velocisti. Il loro obbiettivo è quello di trovare una via d'uscita ma come è possibile, quando i muri si spostano? Quando non puoi rimanere in quei lunghi e intricati corridoi per più di qualche ora, dato che le poche persone che hanno passato la notte fuori dalla radura sono morte in modi orribili? È possibile? O le la loro speranza e la loro tenacia si riveleranno solo uno spreco di vite e di tempo?



Questo sono poche delle mille domande che ossessionano il protagonista, dalla prima pagina fino agli ultimi capitoli.

E come se non bastasse essere scaraventato in una realtà disorientante e spaventosa come questa, dall'arrivo di Thomas, cominceranno ad accadere molte cose strane che contribuiranno a creargli dei nemici, persone diffidenti che lo incolpano di quei cambiamenti.

Continuare la serie o non continuarla? Questo è il dilemma.
Forse più avanti darò un'altra possibilità a questa storia ma ora come ora, con tutti i libri che mi attendono in libreria e data la delusione che il primo libro mi ha provocato, penso che mi dedicherò ad altre letture di.

Voto:





E tu V.? La pensi come me? Oppure a te è piaciuto?

giovedì 20 novembre 2014

Liebster blog award




Buonasera V.,
oggi avevo proprio voglia di dedicarmi un po' al blog, e così, ho deciso di rispondere a Nicky, che tempo fa mi aveva taggata nel Liebster Blog Award.
Ti ringrazio infinitamente Nicky ( di Passione per le righe)  per questo premio, è il primo che vinco ed è stata davvero una bellissima sorpresa.

Le regole dell'Award sono:
-Postare sul proprio blog l’immagine del premio 
-Ringraziare chi ti ha nominato e linkare il suo blog
-Raccontare 11 cose di sé.
-Nominare 11 blog con meno di 200 followers che ritieni meritino il premio
-Rispondere alle domande di chi ti ha nominato
-Creare delle domande da porre ai blog nominati

11 cose da sapere su di me...
1. Ho scelto il nome Lola come pseudonimo perché amo il film "LOL" ( la versione francese, quella originale).
2. Fino a qualche hanno fa non amavo leggere, la mia passione più grande erano le serie tv e i film.
3. Spesso, quando sono stressata o stanca, mi faccio dei bagni lunghissimi e approfitto di questi momenti per leggere.
4. Mi piace moltissimo il colore marrone.
5. Mi piace tenere le unghie lunghe fin da quando ero piccola.
6. A volte, quando sono sola in casa, mi piace leggere i miei libri ad alta voce.
7. Il mio sogno attuale è quello di fare un  lavoro che mi permetta di viaggiare.
8. Quando ero piccola, invece, il mio sogno era quello di diventare una cantante.
9. Non ho mai avuto una storia seria.
10. La mattina, appena sveglia, non voglio che le persone mi parlino.
11. Quando sono sul pullman e ascolto la musica mi immagino di vivere delle avventure.

I miei 11 blog...
Honey there are never enough books
Scribacchiando in soffitta
Laumes' Journey
Books in the starry night
in Bookerland
La libreria dei sogni
Galassia Cartacea
Il Sogno segreto del Drago
Evasione Libri
Stories
Libriinsoffitta

Risposta alle domande di Nicky...
1. Hai mai letto un libro in lingua? Se si, quanto ci hai messo? E' stato faticoso?
    Il primo e unico libro che ho letto in lingua è stato "Harry Potter e la pietra filosofale", ci ho messo     un paio di settimane e non userei il termine "faticoso".
    E' stato sicuramente più impegnativo da leggere rispetto ai libri tradotti in Italiano, ma quando             riesci a ingranare, diventa anche divertente immaginare che i personaggi che più ai amato
    parlino in un'altra lingua.
2. Un tuo scrittore preferito che ti è entrato dentro?
     Difficile... difficile...
     Io non ho uno scrittore preferito in assoluto ma il primo che mi viene in mente per rispondere a            questa domanda è Giuseppe Catozzella.
3. Oltre a leggere ti dedichi anche alla scrittura?
    Mi piace provarci.
    Ogni tanto mi piace mettermi davanti al pc e inventare dei personaggi, giocare con loro, inventare       intrighi, ostacoli, amicizie, amori ecc...
    Qualche tempo fa ho anche aperto una pagina di efp :)
4. Cosa pensi della poesia?
    Non l'ho mai amata particolarmente ma da un paio di settimane a questa parte mi è venuta una             voglia pazzesca di comprare un libro di W. Withman, quindi forse riuscirò a dare una riposta più         precisa, a questa domanda, tra qualche tempo.
5. Una scena di un film che ti è rimasta particolarmente impressa?

...........................................................................SPOILER........................................................................
    Avete mai visto "Guardiani della galassia"?
    Io si, sono andata a vederlo qualche giorno fa al cinema e mi ha fatto impazzire; una scena che           ancora adesso mi fa ridere è quando uno dei protagonisti, il procione, pianifica l'evasione dalla           prigione di massima sicurezza e chiede si suoi amici di trovare per lui determinati oggetti                     indispensabili al suo piano; tra questi oggetti inserisce anche la protesi meccanica di una gamba
    di un uomo, così il protagonista lo convince a dargliela e alla fine si scopre che la gamba era               completamente inutile.
    Il procione l'aveva inserita nella lista degli oggetti solo per divertimento.

Le mie domande...
1. Come scrivi le tue recensioni? butti giù qualcosa anche mentre stai leggendo il libro oppure ti              piace scrivere di getto tutto quello che ti viene in mente sul momento?
2. Quante volte visiti il tuo e gli altri blog? una volta al giorno? una a settimana?
3. Ti piace scrivere? Il tuo sogno è quello di pubblicare un libro tutto tuo un giorno?



giovedì 13 novembre 2014

Città di carta - Jhon Green

Caro V, sembra proprio che ultimamente io non riesca ad essere presente sul blog come vorrei.
Ricordo di aver scritto, qualche tempo fa, che ogni martedì avrei pubblicato la recensione di un libro, in modo da visitare “NeverLand” almeno una volta alla settimana.
Come avrai capito, questo è un periodo un po' particolare, pieno di impegni, che mi sta ostacolando non poco nel perseguire questo mio obbiettivo e per questa ragione ti comunico che per un po' di tempo le recensioni, i tag, le rubriche e i post in generale saranno pubblicati con frequenza casuale; e adesso che abbiamo chiarito questo punto credo sia giunta l'ora di parlare di cose serie...

Città di carta


Nome: Città di carta
Autore: Jhon Green
Editore: Rizzoli
Pagine: 377
Prezzo: 16,50 

Biografia dell'autore:


Green nasce ad Indianapolis, ma la sua famiglia si è poi trasferita a tre settimane dalla sua nascita. L'autore ha così vissuto a East Lansing, Birmingham (in Alabama), Orlando, Chicago e a New York, per poi frequentare la Indian Springs School, un collegio e scuola diurna fuori da Birmingham in Alabama. Si diploma al Kenyon College nel 2000 specializzandosi in Inglese e studi religiosi.
Dopo aver lasciato l'università, Green passa cinque mesi lavorando come cappellano in un ospedale infantile per poi iscriversi alla University of Chicago Divinity School, che però non frequenterà. La sua esperienza lavorativa con bambini affetti da malattie mortali lo ispirerà in seguito a scrivere Colpa delle stelle.

Green vive per svariati anni a Chicago, lavorando per il giornale Booklist come assistente editoriale di recensioni letterarie e production editor, mentre scrive Cercando Alaska. Durante il suo soggiorno a Chicago, recensisce centinaia di libri, in particolare di narrativa, sull'Islam o gemelli siamesi. Inoltre scrive recensioni di libri per il The New York Times Book Review e scrive per il National Public Radio's All Things Considered e per WBEZ, una stazione radiofonica pubblica di Chicago. Green si trasferisce poi a New York, dove vive per due anni mentre la moglie frequenta una scuola di specializzazione.

Recensione:


Circa una settimana fa, costretta a fermarmi in centro da impegni scolastici, e avendo un paio d'ore libere per scorrazzare in giro, sono ovviamente finita alla Feltrinelli, tappa inevitabile.
Girovagando tra gli scaffali, con gli occhi che formavano due cuori rossi pulsanti, ho individuato molti libri interessanti che mi sarebbe piaciuto leggere, ma uno in particolare ha attirato la mia attenzione, come solo la luce di una stella potrebbe attirare un insetto.
Hai già capito di che cosa sto parlando, vero V?
Ebbene si, “Città di carta” di Jhon Green, un libro meravigliosamente meraviglioso.
Ma che te lo dico a fare? No dico, hai visto il nome dell'autore? È già di per se una garanzia di emozioni, avventura, investigazione, mistero, amore, amicizia... di meravigliosità insomma.

Il romanzo è raccontato in prima persona dal protagonista, Quentin, detto Q.
Un ragazzo che a prima vista potrebbe sembrare il tipico secchione troppo magro che passa i suoi weekend in camera a giocare alla playstation con i suoi due migliori amici, Ben e Radar ...e in effetti è proprio così, ma lo scopo del libro è proprio quello di far comprendere al lettore che l'immagine che noi abbiamo delle persone, per quanto rispecchi la realtà, è solo parte della storia.
Le persone sono insiemi di tantissimi aspetti e caratteristiche che, talvolta, sono in contrasto le une con le altre, e nonostante questo, convivono in un unico corpo.
Durante la lettura scopriremo, insieme a Q, cose di se stesso di cui non aveva nemmeno sospettato l'esistenza, come l'amore per le avventure, per esempio, il coraggio, la passione per il mistero e la tenacia di scavare sempre più a fondo per cercare la verità, anche quando tutti gli altri sembrano aver perso speranze e interesse.

E persino una cosa che lo accompagna da tutta la vita, un punto fermo (forse l'unico in tutta la vicenda) sembra cambiare radicalmente agli occhi del protagonista: l'amore per Margo, la sua bellissima e popolarissima vicina di casa, una ragazza sempre pronta all'avventura, che non si preoccupa delle conseguenze delle sue azioni, che semplicemente fa ciò che sente, per quanto possa sembrare difficile.
Un'amore che inizialmente aveva come oggetto, non una persona in carne e ossa, con i suoi difetti, le sue paure, le sue debolezze, ma piuttosto un'ideale di coraggio, di vita, di vivacità; un'amore che, come ho detto, muterà, diventerà più maturo e spingerà il protagonista a chiedersi chi è davvero Margo, chi è davvero lui.

Un'evoluzione strabiliante dei personaggi così come delle situazioni, vissute in maniera differente in base al momento e a chi le sta vivendo. Un'evoluzione che è possibile grazie ad un unico, triste e allo stesso tempo eccezionale evento: la fuga di Margo.
Una fuga che lascia dietro di sé indizi complicati che sembrano essere indirizzati proprio a Q., che non potrà far altro che cercare di decodificarne il significato per ritrovare la ragazza di cui è innamorato da tutta una vita. Ma ci riuscirà? E soprattutto, come la troverà? Lei si è davvero suicidata come le macabre tracce che ha lasciato sembrano suggerire? Oppure è solo un gioco, un modo per lasciare dietro di sé un'aria di mistero?

Domande che perseguitano il lettore fino alle ultimissime pagine.

Un libro fantastico che riesce a farti vedere le cose in una nuova prospettiva, che ti apre gli occhi sulla complessità delle persone e sul diritto che tutti anno di essere semplicemente se stessi, a discapito di quello che potrebbero pensare gli altri.

Ogni libro di Green è sempre più bello del precedente, è incredibile che dopo tutte le aspettative che ripongo nei suoi romanzi, lui non mi abbia ancora deluso.
 Non vedo l'ora di leggere “Teorema Catherine” ora.


Voto:


Dal libro: Dopo tutto quell'ascoltare scrive - Rovesci di grandine rabbiosa mi si avventarono contro - Perfetto pensai: ascolti gli altri per cercare di capirli e ascolti tutte le cose orribili e meravigliose che fanno a se stessi e alle persone che li circondano, e alla fine ti sarai esposto molto più tu di quelli che hai cercato di ascoltare


E tu V, che cosa ne pensi? Credi che potrebbe piacerti questo libro? Oppure lo hai già letto? E se si, come lo hai trovato?




domenica 19 ottobre 2014

Indiscrete domande letterarie

Buona domenica, caro V, oggi torno a farti visita a sorpresa e porto con me un tag che mi ha rubato il cuore qualche giorno fa e che non ho potuto fare a meno di riproporre :)
"le indiscrete domande letterarie" consiste, come avrai capito, in alcune domande riguardanti i libri, o comunque al loro mondo.



Come scegli i libri da comprare? 

Solitamente la prima cosa che mi fa avvicinare ad un libro è la copertina; se questa mi incuriosisce, infatti, vado a cercare la trama e se penso che il romanzo possa piacermi vado alla ricerca delle recensioni ideate dalle mie colleghe bookbloggers.

Ti fai influenzare dalle recensioni?

Quasi sempre. Quando sono davvero interessata ad un libro passo molto tempo girovagando sui vari blog letterari, per scovare delle recensioni. Prima di decidere se comprare o meno il romanzo, di solito, metto a confronto i vari pareri e scelgo di fidarmi di quello che dice la maggioranza.
Se i pareri sono molto discordanti, tuttavia, è facile che io decida di leggere il libro.

Dove compri i libri: in libreria oppure online?

Per la maggior parte delle volte compro i libri online ( su ibs oppure su libraccio ) anche se, c'è da dirlo, quando passo vicino ad una libreria mi è impossibile trattenermi e non entrare a dare una sbirciatina; e si sa che quando un lettore accanito ( come sono io ) ha vicino tutti quei romanzi non può fare a meno di acquistare.

Aspetti di finire la lettura di un libro prima di acquistarne un altro? Oppure hai la scorta?

Puah...che domande. Ho la scorta, ovvio. Ormai ho talmente tanti libri ancora da leggere che a volte mi chiedo se, data la mia compralibrimania, riuscirò mai a finire tutti quelli che sono nella mia libreria prima di morire.

Di solito quando leggi?

Durante l'anno scolastico: la mattina sul pullman e poi al ritorno da scuola, la sera prima di andare a                                              letto e, se ho tempo, un po' anche durante il pomeriggio.
Durante le vacanze: tutte le volte che posso

Ti fai influenzare dal numero delle pagine quando compri un libro? 

No, perché più sono le pagine più è possibile perdersi in un altro mondo.

Genere preferito?

Fantasy e tutti i sottogeneri, anche se, da ragazza affidabile quale sono, mi basta che nel libro sia presente una storia d'amore fatta bene.

Hai un'autore preferito?

Non ne ho uno in particolare ma quelli che ho amato di più sono sicuramente: Tolkien, Philip Pullman, George R. R. Martin e per finire Jhon Green.

Quando è iniziata la tua passione per la lettura?

Io ho sempre letto, seguendo l'esempio dei miei genitori, ma la lettura è diventata una vera e propria passione ( per non dire ossessione ) da circa quattro anni.

Presti libri?

Solamente se conosco bene la persona a cui sto per affidarli e se so che 1) me li restituirà 2) li tratterà bene.

Leggi un libro alla volta oppure riesci a leggerne diversi insieme?

Se il libro che sto leggendo mi sta piacendo molto è difficile che io ne inizi anche un altro, preferisco concentrarmi solo su una storia alla volta, in effetti; ma è già successo in passato che, non soddisfatta dalla lettura in corso, ho ripiegato su un altro romanzo.

I tuoi amici/ famigliari leggono?

Come ho accennato prima i miei genitori hanno sempre letto molto ( sopratutto mia madre ) ed è grazie a loro se ho scoperto questa bellissima passione. Ho anche un paio di amiche a cui piace leggere e, nonostante non sono mai arrivate al mio livello ossessivo, posso confrontarmi con loro su qualche libro, il che è un sollievo perché sono l'unico membro della famiglia che legge fantasy!

Quanto ci metti mediamente a leggere un libro?

Uh...domanda difficile.
Dipende dal tipo di libro, dalla dimensione del font, dalla semplicità narrativa dello scrittore e da tantissimi altri elementi ma, se proprio devo buttar lì un numero di giorni direi...tre.

Vedi una persona che legge ( ad esempio sui mezzi pubblici ), ti metti immediatamente a sbirciare il titolo del suo libro?

Ehm...momento imbarazzante...
Si, quasi sempre. So che la gente poi tende a prendermi per una psicopatica o qualcosa del genere, ma è più forte di me, non riesco mai a resistere alla tentazione.

Se tutti i libri del mondo dovessero essere distrutti e potessi salvarne solo uno, quale sarebbe?

Oddio, un mondo con un solo libro? Penso che impazzirei.
Direi...queste oscure materie di Philip Pullman. So che è una trilogia ma se mi tengo la versione integrale vale lo stesso, no?

Perché ti piace leggere?

Ok, sto per dare una risposta scontatissima ma è veritiera, te lo assicuro.
Leggo principalmente per evadere dalla realtà e per vivere una serie di avventure, situazioni, emozioni che altrimenti non potrei mai conoscere.

Leggi libri in prestito ( dagli amici o dalla biblioteca ) o solo i libri che possiedi?

Mi è capitato di leggere libri prestatami da amici, ma preferisco comunque possedere i romanzi che leggo. Non so perché, è così e basta.

Qual'è il libro che non sei mai riuscita a finire?

"L'uomo che non voleva amare" di Moccia e "Insurgent".
So che per il secondo libro che ho nominato adesso vorrai uccidermi, ma non riesco a sopportare la scrittura della Roth, così come non riesco a sopportare la scrittura di Federico Moccia.
Spero che tu possa perdonarmi per questa mia stranezza ;)

Hai mai comprato un libro solo perché aveva una bella copertina?

Sono stata tentata tante volte, ma no, di solito mi leggo almeno la trama prima di comprare un libro.

C'è una casa editrice che ami particolarmente, e se si, perché?

No, non ho una casa editrice preferita in realtà.

Porti i libri dappertutto oppure li tieni al sicuro in casa?

Li porto in giro e gli faccio vedere tante cose: il tragitto che devo fare per andare a scuola, la mia classe, l'interno delle mie borse, quando esco, e d'estate anche la spiaggia e la piscina.

Qual'è il libro che ti hanno regalato che hai apprezzato maggiormente?

"La memoria del topo" di Connelly Micheal, un giallo che ha cominciato a farmi amare questo genere letterario.

Come scegli un libro da regalare?

Di solito regalo libri solo ai miei genitori perché conosco a menadito i loro autori preferiti e i loro generi preferiti e so quali sono i romanzi che non hanno ancora letto. Con loro è più semplice. Con i miei amici, invece, preferisco andare sul sicuro e regalare gioielli, vestiti ecc...

La tua libreria è ordinata con un ordine preciso oppure tieni i libri in ordine sparso?

Teoricamente i miei scaffali sono organizzati in base al genere, ma ci sono sempre un paio di libri che non riesco a collocare e che quindi sistemo a caso in base all'altezza dell'edizione.

Quando leggi un libri che ha delle note le salti o le leggi?

Di solito tendo a saltarle.

Leggi eventuali introduzioni, prefazioni e postfazioni dei libri o li salti?

Se il libro mi è piaciuto molto a fine lettura vado a leggere quelli, ma in realtà li ho trovati solo in un paio di libri.


giovedì 16 ottobre 2014

Shadowhunters - città delle anime perdute

Buongiorno, carissimo V, come stai? Tutto bene? Spero di si.
Io mi sono appena ripresa dal trauma in cui ho vissuto negli ultimi due giorni; dopo quello che mi è parso come il diluvio universale, infatti, ci sono stati dei problemi con la ricezione dei telefoni cellulari e anche con internet. Come potrai capire vivere senza cellulare e senza internet per tutte quelle ore è stato molto difficile ma, in compenso, ho imparato a fare tante cose: guardarmi intorno, per esempio ( ho notato tantissimi particolari degli ambienti in cui vivo tutti i giorni, di cui non sapevo nulla ), ho addirittura passato una serata con i miei amici senza controllare whatsapp o instangram. Insomma, mi sono sentita un po' come un bambino che guarda il mondo con due occhi sgranati, sempre sorpreso di quello che vede. Quindi, dopo tutto, non è stata un'esperienza così brutta dai.

p.s= Caro V, ti chiedo scusa per non essermi fatta viva la scorsa settimana e per il ritardo di questo post, spero che potrai perdonarmi. In fondo, potrei essere considerata una specie di sopravvissuta ;)

Shadowhunters - città delle anime perdute

Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Pagine: 549
Prezzo: 10,50 €


Trama:

Lilith, madre di tutti i demoni, è stata distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati. E non è scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary. Quando si ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la morte di Jace? Amore. Peccato. Salvezza. Morte. Quale prezzo è troppo alto per l'amore? Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza coincidono? Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?

Autore:
Cassandra Clare (Teheran, 31 luglio 1973) è una scrittrice statunitense. Il suo in realtà è uno pseudonimo. La scrittrice è famosa per via della trilogia Shadowhunters (titolo originale in inglese The mortal instruments). Nata a Teheran da genitori statunitensi trascorse la sua infanzia in giro per il mondo visitando Francia, Inghilterra e Svizzera. Stabilitasi negli USA completò qui gli studi e lavorò come giornalista (prima a Los Angeles e poi a New York) dove iniziò anche i suoi primi lavori. Nel 2004 inizia a scrivere la sua trilogia nei cafè e nei ristoranti per non farsi distrarre dai suoi gatti.


Recensione:
La storia riparte esattamente da dove l'avevamo lasciata.
Jace è scomparso, rapito dal suo malvagio fratellastro, Sebastian, che ha compiuto uno strano rito di sangue con il nostro shadowhunter preferito.

Inutile dire che, quando Clary scopre della sua scomparsa, la disperazione raggiunge livelli stellari. Vedremo la protagonista alle prese con la ricerca del suo amato sin dall'inizio del libro, senza una pausa o un minimo segno di arresa da parte sua. Infatti, quando dopo settimane di ricerche da parte del conclave, le viene comunicato che Jace non è più la priorità e che è necessario concentrarsi anche su altri compiti, lei non si da per vinta e tenta il tutto e per tutto con i soliti compagni di avventura: Alec, Simon, Magnus ed Isabel.

E quando il dolore è al limite e anche la speranza comincia a vacillare, accade qualcosa che Clary non aveva nemmeno osato sognare: Jace va da lei; mai si sarebbe aspettata qualcosa di simile, ma sopratutto, non si sarebbe mai aspettata di ritrovarlo in quelle condizioni: in forma, pimpante, sorridente, ironico, insomma, il ragazzo di cui lei si era innamorata...o quasi.
Si, perché com'è possibile che proprio lui, che un tempo disprezzava Sebastian più di qualsiasi altra cosa al mondo, ora sia suo alleato e, anzi, suo amico?
Com'è possibile che non si faccia scrupoli ad attaccare quelli che, fino a qualche settimana prima, erano i suoi amici?
E come può Clary lasciarlo andare un'altra volta, nonostante tutto? Non può.

Dopo un momento di smarrimento la ragazza deciderà di andarsene con lui, proprio come Jace le aveva chiesto di fare, e si ritroverà a dover sopportare e anzi, a convivere con il suo peggior nemico.
Ma che cosa succede quando quella persona che hai odiato, che ha ucciso persone a te care, che è stato capace di prender parte ad un piano terribile, comincia a comportarsi come tuo fratello? Come un tuo amico? Cosa succede quando anche tu capisci che lui è...si, una persona in carne ed ossa? E non solo l'oggetto di tutta la tua rabbia?

Domande che perseguitano il lettore dall'inizio alla fine del volume. La Clare, come sappiamo, è una scrittrice abbastanza sadica, che non si fa scrupoli a spezzare il cuore del lettore per poi rimetterlo inaspettatamente insieme; e anche in “Shadowhunters – città delle anime perdute” non si smentisce e, anzi dimostra di essere in forma smagliante, tanto che arrivi a chiederti se stia davvero per distruggere tutte le tue speranze con l'intenzione di abbandonarti con il cuore in frantumi.
Per la maggior parte della lettura mi sono immaginata Cassandra Clare in un angolino buio, con la sola luce di un fuoco acceso ad illuminarle il volto, le mani che si sfregano davanti al viso e con una risata malefica che, partendo silenziosa per poi arrivare al livello di un soprano, la scuote dalla testa ai piedi. Dici che non sono normale V? Io, al contrario, sono certa che questa sia più o meno l'immagine che tutti i lettori di questa saga hanno della scrittrice. Ma torniamo a noi.

In questo libro assisteremo, oltre che alla delicata situazione che la nostra coppia preferita sarà tenuta ad affrontare, anche allo sviluppo delle relazioni che i coprotagonisti avevano già iniziato nei volumi seguenti. Vedremo una Isabel sempre più aperta e sensibile, ciclicamente in guerra e in amicizia con i suoi sentimenti per il Diurno, Simon. Guarderemo l'evolversi della complicata situazione tra Maya e Jordan, che piano piano, forse arriveranno a fare la pace...e magari anche qualcos'altro.
E poi, è da considerare, anche una storia d'amore che non pensavo potesse prendermi così tanto; quella tra Magnus, il potente e temuto stregone, e Alec, il giovane e inesperto shadowhunter, alle prime armi con le faccende di cuore, che per paura, si sorprenderà a compiere azioni un po' – ma solo un po' – losche.

Che altro posso dire? - mano sul mento in una posizione di intensa riflessione – è una saga che rende dipendenti, spero di poter leggere presto l'ultimissimo volume.

voto: 4

E tu, caro Visitatore? Hai già finito la saga? Oppure, come me, stai ancora aspettando di sapere come finisce tutto?


martedì 30 settembre 2014

La fata delle tenebre - Holly Black

Ti saluto, mio caro Visitatore, e ti accolgo con affetto sia che tu sia un elfo, uno gnomo, un gufo, un chiuaua, una fata, una strega, un mago oppure una creatura ancora più strana di tutte quelle che ho appena elencato: un essere umano O.0
Oggi, su NeverLand, parleremo di un libro che mi è piaciuto parecchio: “La fata delle tenebre” di Holly Black.

La fata di tenebra


Titolo: "Fata di tenebra" ( primo libro della trilogia )
Autore: Holly Black
Editore: Mondadori
Pagine: 232 ( il primo libro della trilogia )

Recensione:

Ho cominciato questo libro perché tra tutti quelli che avevo comprato ultimamente era quello che mi ispirava di più, e direi che il mio intuito, per questa volta, non ha fatto cilecca. Non posso dire che questo libro è diventato uno dei miei preferiti in assoluto ma c'era qualcosa, nella scrittura, o forse nella storia, che mi spingeva a leggerlo con molto piacere; come se per me, sfogliare le pagine de “La fata delle tenebre” fosse diventato naturale come respirare.

È uno urban fantasy un po' diverso da quelli che leggo di solito; non per la storia, che ha una trama molto semplice e nemmeno troppo originale, ma piuttosto per la..crudezza? Si, per la crudezza con cui l'autrice descrive le vicende dall'inizio alla fine. Non ci sono finti buonismi o abbellimenti, ciò che noi vediamo attraverso gli occhi della protagonista è estremamente reale e vivido, proprio grazie al fatto che il tutto viene raccontato in modo diretto, con chiarezza, senza peli sulla lingua.

Forse, è un libro più adatto ad un pubblico adulto, per alcune situazioni poco fini e anche per il carattere della protagonista, Kaye, una ribelle, forte, indipendente che ha le sue idee e che non si fa condizionare eccessivamente da quello che pensa chi le sta intorno.

La sua è una vita piuttosto sregolata: non frequenta la scuola da quando aveva circa quattordici anni, fuma regolarmente e ha una madre musicista più immatura di quanto lei non sia mai stata. Le persone la giudicano strana, fuori dal mondo...e forse hanno ragione, perché la ragazza riesce a vedere le fate! Si, hai capito bene, proprio le fate; ma, ovviamente, quando, da bambina, lo raccontava ai suoi amichetti oppure a sua madre, nessuno le credeva e, anzi, veniva derisa;
così, con il passare degli anni ha imparato a tacere e a tenere per se tutte quelle stranezze che caratterizzano la sua vita.

Kaye, però, non ha mai dubitato del fatto che le tre creature fatate, con cui era solita giocare da piccola, fossero vere; infatti, quando torna a vivere dalla nonna materna dopo tanti anni, le chiama, le cerca e tenta di attirarle con del latte e del pane fuori dalla porta. Nessuno le risponde, tuttavia, e la sue sicurezze cominciano a vacillare, finché, una notte non incontra un uomo bellissimo, affascinante e...gravemente ferito. Ma aspetta un attimo! Che sto dicendo? Quello non era un uomo, era una fata! E in cambio del suo aiuto inaspettato regala alla nostra protagonista tre domande a sua scelta.

Roiben, la fata in questione, è un personaggio che mi è piaciuto molto. Il classico bello e dannato, che ha un'anima buona ma è costretto a compiere atti crudeli ( a volte anche contro la sua volontà ), perché servo della regina del regno delle fate delle tenebre, creature malvagie, che si divertono a causare dolore e sofferenza al prossimo.

Insomma, che cosa posso dire se non che questo libro mi è piaciuto molto? Che leggerò i seguiti, ecco cosa! Eh si, caro V, perchè il romanzo che ti  ho appena recensito fa parte di una trilogia, che, francamente, non vedo l'ora di continuare!

Dal libro: - Sei stata tu ragazza? - chiese l'uomo, respirando affannosamente.
Kaye non era sicura di aver capito bene, ma scosse la testa.Non semprava molto più vecchio di lei.
Di sicuro, non abbastanza vecchio da chiamarla "ragazza".
- Quindi non sei venuta a finirmi? -
Scosse di nuovo il capo. L'uomo aveva gambe molto lunghe, in piedi sarebbe stato altissimo,
molto più alto della norma, più alto di qualsiasi altra creatura del Paese delle Fate,
eppure Kaye non aveva dubbi sulla sua natura,
per via delle orecchie appuntite che facevano capolino dai capelli bagnati,
e per la bellezza incredibile della figura, una bellezza che la lasciava senza fiato.
L'uomo si lecco le labbra. Erano sporche di sangue.
- Peccato - disse piano

Voto: 




martedì 23 settembre 2014

Shadowhunters, città degli angeli caduti - Cassandra Clare

  Shadowhunters - Città degli angeli caduti


Titolo: Shadowhunters - Città degli angeli caduti
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Pagine: 477 p.
Prezzo: 7, 88 euro

Trama: La guerra è conclusa e Clary è tornata a New York, intenzionata a diventare una Cacciatrice di demoni a tutti gli effetti. E finalmente può dire al mondo che Jace è il suo ragazzo. Ma ogni cosa ha un prezzo. C'è qualcuno che si diverte a uccidere gli Shadowhunters, e ciò causa fra Nascosti e Cacciatori tensioni che potrebbero portare a una seconda, sanguinosa guerra. Simon, il migliore amico di Clary, non può aiutarla. Sua madre ha scoperto che è un vampiro e lui non ha più una casa. E come se non bastasse, esce con due ragazze bellissime e pericolose, nessuna delle quali sa dell'altra. Quando anche Jace si allontana senza darle spiegazioni, Clary si trova costretta a penetrare nel cuore di un mistero che teme di svelare fino in fondo: forse è stata lei a mettere in moto la terribile catena di eventi che potrebbe farle perdere tutto ciò che ama. Jace compreso. Amore. Sangue. Tradimento. Vendetta. La posta in gioco non è mai stata così alta per gli Shadowhunters...




Biografia Autrice: Cassandra Clare (Teheran, 31 luglio 1973) è una scrittrice statunitense. Il suo in realtà è uno pseudonimo. La scrittrice è famosa per via della trilogia Shadowhunters (titolo originale in inglese The mortal instruments). Nata a Teheran da genitori statunitensi trascorse la sua infanzia in giro per il mondo visitando Francia, Inghilterra e Svizzera. Stabilitasi negli USA completò qui gli studi e lavorò come giornalista (prima a Los Angeles e poi a New York) dove iniziò anche i suoi primi lavori. Nel 2004 inizia a scrivere la sua trilogia nei cafè e nei ristoranti per non farsi distrarre dai suoi gatti.


Recensione:

La saga di “Shasowhunters” di cassandra Clare è stata una delle prime che io abbia mai letto, una delle prime che mi ha introdotto al mondo dello urban fantasy, che da allora considero quasi come se fosse una persona in carne ed ossa, un amico.
Questo genere letterario a volte mi ha deluso, a volte mi ha stupita, a volte mi ha fatta innamorare ma nonostante gli alti e bassi non sono mai riuscita a staccarmene; forse è stato anche merito dei libri che, proprio come la saga dei cacciatori di demoni, mi hanno fatto sognare.
E allora perché non ho mai provato il desiderio di riprendere questa serie?

La risposta è molto semplice: quando ho saputo che la Clare si era messa a scrivere dei seguiti sono rimasta un po'...delusa. Si, delusa! Mi era parsa come una mossa commerciale fin troppo evidente e non vedevo perché, dopo aver riscosso tanto successo, la scrittrice avesse fatto questo azzardo; si sa, in fondo, che le saghe che vengono allungate per motivi economici, alla fine perdono di qualità, e non volevo che la memoria abbastanza positiva dei suoi libri venisse rovinata. Così, senza alcuna esitazione, ho deciso che non avrei letto quei romanzi, e non ho cambiato mai idea, anzi, con il passare del tempo mi sono accorta di qualcosa che durante la lettura avevo colto soltanto in parte: al contrario di molti, la scrittura dell'autrice non mi aveva entusiasmata; Il suo vero talento, infatti, non è quello di scrivere, a mio parere, ma di scrivere i finali delle storie.

Tutte le volte che leggevo i suoi romanzi finivo per provare una punta di delusione, non so nemmeno io il perché; insomma, le sue storie mi piacciono, sono fantasiose e la storia d'amore che ha creato tra Clary, la protagonista, e Jace è sempre stata una delle mie preferite; tuttavia, c'erano dei momenti in cui non riuscivo a trovare la voglia di leggere i suoi libri.
Quando, però, giungevo agli ultimi capitoli, la situazione si capovolgeva: non riuscivo più a staccarmi dalle pagine, era come se fossi sotto incantesimo. Cassandra Clare è sempre riuscita a lasciarmi stupita, ammutolita, incuriosita, intrigata, stregata al termine del libro. Non potevo far altro che continuare a leggere le avventure di Clary e i suoi amici e così, sono arrivata alla fine della prima trilogia.

Qualche giorno fa, però, il destino sembra aver bussato alla mia porta.
Una mia cara amica, come me lettrice appassionata, ha insistito perché leggessi “Città degli angeli caduti”, il quarto libro, ed io, un po' per curiosità e un po' perché non volevo darle una delusione, ho accettato. Ho iniziato a leggere e un senso di nostalgia si è impossessato di me, ricordandomi quanto amassi il mondo popolato da shadowhunters, nascosti, demoni, stregoni, fate e tanti, tanti misteri che l'autrice ha creato per noi. La sua scrittura, poi, mi è piaciuta. Non era come me la ricordavo, ma forse il tempo è riuscito a modificare anche quel ricordo. Fatto sta che mi è piaciuto molto di più di quanto mi aspettassi, anche se ( eh si, mi dispiace deluderti ma non è tutto perfetto) , il rapporto tra Clary e Jace non mi ha emozionata come un tempo, mi è sembrato, al contrario, molto più piatto.
In compenso, però, ho conosciuto un nuovo Simon. Un ragazzo dolce, ma tormentato da una realtà che non riesce ad accettare e dal senso di colpa per la relazione che intraprende con due diverse ragazze.

In questo romanzo, infatti, la narrazione non è più quasi completamente dal punto di vista della protagonista; spesso assisteremo anche ai problemi che sembrano non voler lasciare in pace Simon, alle sue nuove conoscenze, alle proposte che gli vengono fatte, e a tutte le sue avventure.
Oserei dire che il libro è narrato per il quarantanove percento dal punto di vista di Clary e l'altro quarantanove percento dal punto di vista del suo migliore amico. E quello che resta? A tutti gli altri personaggi, ovviamente.

Dopo aver scritto come se non esistesse un domani, e dopo averti annoiato a morte con la mia personalissima esperienza con l'intera saga, concludo con il dire che anche il finale di quest'ultimo libro mi è piaciuto e come al solito ora sono curiosissima di sapere quello che succederà. Posso dire con sicurezza che questo è un libro molto carino, che mi sento di consigliare.


Dal libro: Jace non disse nulla. Stava guardando Clary, ed era quel tipo di sguardo, pensò                     Simon – quel tipo di guardo che si fa a qualcuno che hai amato ma che non hai                       mai potuto avere. Immaginò che Jace si sentisse così nei confronti di Clary                               una volta, ma ora?”



Livello sessualità: 

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