giovedì 14 gennaio 2016

Recensione: "Tre volte all'alba" di Alessandro Baricco

Ciao a tutti, miei carissimi lettori.
Come state? tutto bene? spero di si.
Oggi io mi sono concessa un pomeriggio molto rilassante all'insegna della lettura, della scrittura e della musica (cosa c'è di meglio?) e dato che ho appena terminato un libro molto famoso e particolarmente amato, ho pensato di non aspettare oltre per scrivere la recensione, in modo da potermi confrontare subito con voi.

Titolo: "Tre volte all'alba"
Autore: Alessandro Baricco
Editore: Feltrinelli
Pagine: 94
Prezzo: 6,50 


TRAMA:
"Venga, le ho detto. Perché? Guardi fuori, è già l'alba. E allora? È ora che lei torni a casa a dormire. Cosa c'entra che ora è, sono mica una bambina. Non è questione di ore, è una questione di luce. Che cavolo dice? È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello. La luce? Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo". Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima.

RECENSIONE
La mia esperienza:
Le mie amiche ovviamente non possono dirsi delle drogate di romanzi (come la sottoscritta) ma a molte di loro piace leggere e, dato che ormai mi conoscono, spesso non si fanno tanti problemi a fermarmi per esprimermi il loro amore per un romanzo, o anche semplicemente per consigliarmi (obbligarmi) a leggerne uno.

Devo ammettere che anche se molte volte i nostri gusti non combaciano, specialmente per quanto riguarda i generi, cerco sempre di accontentarle (e non perché ho paura che in caso contrario potrei ritrovarmi senza una mano, s'intende...) e così è andata anche questa volta.

Sono mesi che una delle mie più vecchie amiche cerca di convincermi a leggere un libro qualsiasi di Alessandro Baricco, così ieri sera, dopo un pomeriggio passato sui libri di scuola, ho deciso di concedermi una piccola ricompensa. Sono andata a sognare ad occhi aperti tra gli scaffali della Feltrinelli e, come capirete, quando ho individuato un piccolo scaffale dedicato solo a questo famosissimo autore, mi è sembrato un piccolo segno del destino e mi sono decisa a dargli una possibilità.

Scrittura
Baricco ha uno stile particolare. Questo romanzo è quasi esclusivamente costituito da delle conversazioni (che spesso sfociano in aforismi) e sono molto particolari. Infatti, non aspettatevi le solite virgolette oppure i trattini che solitamente distinguono i pensieri e le azioni dei personaggi da ciò che dicono, poiché qui al massimo troverete dei punti e a capo. Certo, si capisce comunque, ma ci vuole qualche pagina per sentirsi a proprio agio con questa particolare scrittura.

La scrittura in generale è molto lineare, semplice. Non ci sono periodi lunghi e complessi che potrebbero rendere il romanzo meno "leggero" e di conseguenza lo consiglio a tutti i lettori che hanno voglia di leggere qualcosa di corto (si finisce in un paio d'ore) e che, allo stesso tempo, non hanno paura di essere confusi alla fine di una lettura.

Ebbene si, devo ammettere che questo libro mi cela ancora parecchi misteri. La sinossi infatti recita: "Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima" e qual'è il problema? direte voi.
Il problema, miei cari lettori, è che la donna che è presente in tutti e tre i capitoli non incontra mai una terza volta lo stesso personaggio. Perciò ho passato parte di questo pomeriggio anche a riflettere sul significato della trama (perché dev'esserci una spiegazione logica) e, dato che sto praticamente impazzendo, credo che  rileggerò il romanzo in modo da farmi un'idea più chiara (se avete dei suggerimenti, delle interpretazioni sono tutta orecchi).

Personaggi
Un'altra particolarità del romanzo è che è diviso in tre parti. Ogni capitolo (sono tre) inizia una storia che è apparentemente indipendente dalle altre e che, tuttavia, sembra avere un filo conduttore (quello di cui vi parlavo prima), ovvero una ragazza, una donna, ed una signora intenta ad andare in pensione, che in realtà non sono altro che la stessa persona a distanza di qualche anno.
In ogni capitolo si capisce qualcosa in più su di lei grazie a degli incontri che sono tutto fuorché tradizionali e noiosi.

Francamente ho paura di non potervi dire molto di più sui personaggi di questo libro dato che sono solamente tre e, se ve ne parlassi, non potrei fare a meno di rovinarvi la lettura con degli enormi spoiler. Quindi fidatevi della mia parola: sono uno più interessante dell'altro.

Conclusione
Mi sento di consigliare questo romanzo nonostante non posso dire di averlo amato alla follia, come invece mi è successo con tanti altri libri. Mi è piaciuto, questo si. Una lettura fresca e vivace che non annoia.


domenica 10 gennaio 2016

Recensione: "Lincolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" di Murakami Haruki

Buongiorno, mio caro Visitatore,
come stai? Tutto bene? Spero di si. È da tantissimo tempo che non pubblico niente sul blog e devo ammettere che l'emozione è tanta. Spero di non essermi troppo arrugginita e che tu abbia ancora voglia di seguirmi nei miei deliri letterari. So che qualche Visitatore ha scritto dei commenti nei miei mesi d'assenza, e gli chiedo scusa per non aver risposto prima, ma sicuramente lo farò al più presto. Ho deciso di riprendere a tutti gli effetti la mia carriera di blogger, quindi sarò più presente d'ora in poi. Ma ad ogni modo bando alle ciance, è ora di passare ad argomenti più... librosi.

Oggi vi propongo la recensione de "Lincolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" nella speranza che le mie impressioni possano rivelarsi in qualche modo utili ed interessanti.
Quindi partiamo subito!




Titolo: "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio"


Autore:  Murakami Haruki


Casa editrice: Einaudi


Copertina: Rigida


Pagine: 260


Prezzo: 20 €









TRAMA:
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.


RECENSIONE:

La mia esperienza
Ho comprato questo libro spinta da un'irrefrenabile e primordiale istinto che, dopo il mio primo approccio con il mondo degli scrittori orientali (e in particolare con Murakami), con voce persuasiva mi ha sussurrato all'orecchio di lasciarmi trasportare dalla calma e dalla serenità che sicuramente questo romanzo sarebbe riuscito a infondermi. Che dire? Non potevo avere più ragione di così.
In particolare questo autore, riesce sempre ad allontanarmi dai problemi e dalle ansie del vivere quotidiano cullandomi con uno stile di scrittura e di narrazione unico, e attraverso dei personaggi estremamente intelligenti e riflessivi che non si fanno problemi ad affrontare argomenti difficili e complessi (spesso riguardanti la filosofia). Ma non temere V, le conversazioni oppure i pensieri del protagonista non annoiano e, anzi, molto spesso riescono ad appassionare e a stimolare il lettore. 

Quando, con un'imbarazzante pigiama indosso e con una tazza di tè caldo in mano mi sono messa davanti alla libreria della mia camera, e con aria concentrata  e decisa ho pescato questo romanzo, sicuramente non credevo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Ammetto che, forse perché in quel momento non ricordavo molto (eufemismo del secolo) della trama, o forse perché dopo alcuni mesi che non leggevo niente che non fosse collegato alla scuola, mi sono limitata a godermi la lettura sin dalle prime pagine (senza troppe aspettative), mi sono innamorata di ogni sua riga, parola, capitolo. Senza eccezioni. Mi azzarderei a dire che "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" mi ha davvero aperto un mondo fatto di pacatezza, raffinatezza, crescita, maturità e tanta tanta riflessione.

La scrittura
Il romanzo è divisibile in due parti: il passato (ambientato all'epoca in cui il protagonista frequentava gli ultimi anni della facoltà di ingegneria) e il presente ( in cui Tazaki è ormai un uomo di trent'anni che, ottenuto da diversi anni il lavoro dei suoi sogni, cerca di instaurare una relazione amorosa stabile e sicura ). 

I capitoli sono un continuo e costante alternarsi delle due diverse situazioni; un metodo di scrittura che, lo ammetto, mi piace particolarmente; sopratutto perché a mio avviso riesce a rendere i personaggi molto più vivi e vicini a chi legge. Tuttavia sono convinta che questa tecnica non sia per niente semplice; molte volte, infatti, mi è capitato di rimanere delusa per l'uso poco esperto che ne viene fatto da autori emergenti. Tuttavia, non è certo questo il caso di Murakami Haruki, il quale ormai si è fatto le ossa in veste di autore.

Non nego che possa essere un po' difficoltoso per alcuni, abituarsi al tipo di scrittura e al modo di pensare, tipico del mondo orientale; persino io (che come forse avrete notato) sono una grande ammiratrice di questo genere di libri, ci ho messo un po' ad apprezzare i periodi lunghi, i modi di fare e di vivere, il linguaggio spesso utilizzato dai personaggi...
Eppure ti posso assicurare, caro Visitatore, che dopo un primo momento di perplessità, sé inevitabile innamorarsi follemente del tutto.

I personaggi
Tazaki, il protagonista, è un uomo taciturno e solitario, che non riesce a fare amicizia con facilità ma, allo stesso tempo, che quando si lega ad una persona non riesce a fare a meno di dedicargli tutto se stesso. O almeno questo vale per le amicizie.
Ci viene quasi subito fatto notare, infatti, che non solo, nel corso degli anni, intratterrà poche relazioni sentimentali, ma che quando lo farà non riuscirà mai ad innamorarsi davvero, sebbene sia una persona seria e non abbia paura di impegnarsi.
Il protagonista non da molto peso alla cosa, o almeno non attribuisce al problema alcun legame con l'avvenimento che gli ha cambiato la vita anni prima, quando ancora frequentava il liceo. O forse sarebbe meglio dire distrutta?

Non pensa nemmeno più a quel fatto nella sua tranquilla vita quotidiana, fino a quando non comincerà ad uscire con una donna di nome Sara. Una persona decisa ed intelligente che, dopo una sua confessione da parte del protagonista, riguardante l'avvenimento che tanto lo ha fatto soffrire, gli consiglia di fare un ultimo tuffo nel passato per risolvere delle situazioni che ancora adesso, secondo lei, lo stanno influenzando negativamente.

Tazaki, dopo alcuni giorni, decide di assecondarla e ci guida in una ricerca e in un'indagine sul suo passato che non può fare a meno di appassionare.

La particolarità di questo romanzo sta anche nel fatto che  non ci sono coprotagonisti stabili, a parte, forse, Sara (la quale, però, non si vede spesso nel corso dei capitoli) e di conseguenza non mi sembra fondamentale descrivere tutte le persone che entrano a far parte della vita di Tazaki. Credo, anzi che lasciarveli conoscere, scoprire pagina dopo pagina sia la scelta più giusta in questo caso.

Conclusione
Un romanzo assolutamente consigliato.


Consiglio musicale durante la lettura: https://www.youtube.com/watch?v=FDWUvc5wv7U



venerdì 21 novembre 2014

Maze runner, il labirinto - James Dashner

Buooooongiorno Visitatore :)
Eccomi tornata con una nuova recensione; si è parlato tanto di questo libro negli ultimi tempi ( anche per l'uscita della trasposizione cinematografica ) ed io ero davvero, davvero, davvero curiosa di "esaminarlo" in prima persona.
Vorrei ringraziare Salvia e Menta del blog "Scribacchiando in soffitta" che hanno messo in palio questo romanzo in un giveaway e che, prima di inviarmi la copia, mi hanno perfino fatto piccola dedica sulla prima pagina.
Ancora grazie mille :D

Maze runner


Titolo: Maze runner - il labirinto
Autore: James Dashner
Editore: Fanucci
Pagine: 408 p.
Prezzo: 14,90 €

Trama:
Quando Thomas si risveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il mistero si infittisce quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.
Recensione:
La trama di questo libro mi ha colpita sin dalla prima volta che l'ho letta.

I labirinti hanno una componente misteriosa e ansiogena che mi incuriosisce e, non avendo mai letto niente che avesse una storia anche lontanamente simile a quella di “maze runner”, non ci ho messo molto a decidere che un giorno lo avrei comprato. Quando poi, partecipando ad un giveaway, ho avuto la fortuna di vincerlo, ho pensato che fosse un segno del destino.
Il fato mi stava dicendo che avrei amato alla follia questo romanzo...
Ebbene, mio caro V., non è andata esattamente così.
Fin dalle prime pagine ho capito che lo stile di scrittura dell'autore non mi piace. Le frasi non sono armoniose tra loro, non si accordano in modo naturale; io amo quando sono talmente tanto immersa nella storia che, ad un certo punto, dimentico di avere in mano il libro, di essere in casa mia, mi dimentico momentaneamente perfino come mi chiamo.... e qui non succede.
La scrittura ha un che di meccanico che non riesce a trasmetterti le sensazioni che, si suppone dovresti provare, e, sebbene la trama potrebbe risultare interessante, non essendo strutturata e sviluppata bene, non riesce a coinvolgerti completamente.

La narrazione comincia quando Thomas, il protagonista, arriva in una radura popolata solo da ragazzi che hanno più o meno la sua età, tramite una sorta di ascensore.
La prima cosa che nota, tra tutto, è lo strano dialetto che i radunari utilizzano. Pronunciano spesso parole come “pive” “fagio” e “caspio”, che lui non ha mai sentito prima di allora.

L'invenzione di questi nuovi termini da parte dell'autore mi è piaciuta molto, anche se, alla lunga, il modo che i protagonisti hanno di parlare ( abbastanza rozzo ) mi è parso come forzato, esagerato e senza uno scopo.

All'inizio le mille domande che Thomas pone, ai ragazzi con cui viene in contatto, sembrano non avere risposta, ma piano piano arriva a capire come funzionano le cose in quel posto. La prima lezione che impara, quella più importante, è che non si può uscire da lì. Oltre alle alte mura che circondano il luogo, infatti, vi è un labirinto abitato da spaventose creature che hanno l'abitudine di uccidere chiunque si trovi sul loro cammino.
Ci sono delle persone addestrate che hanno il compito esplorarne ogni singolo settore tutti i giorni, i Velocisti. Il loro obbiettivo è quello di trovare una via d'uscita ma come è possibile, quando i muri si spostano? Quando non puoi rimanere in quei lunghi e intricati corridoi per più di qualche ora, dato che le poche persone che hanno passato la notte fuori dalla radura sono morte in modi orribili? È possibile? O le la loro speranza e la loro tenacia si riveleranno solo uno spreco di vite e di tempo?



Questo sono poche delle mille domande che ossessionano il protagonista, dalla prima pagina fino agli ultimi capitoli.

E come se non bastasse essere scaraventato in una realtà disorientante e spaventosa come questa, dall'arrivo di Thomas, cominceranno ad accadere molte cose strane che contribuiranno a creargli dei nemici, persone diffidenti che lo incolpano di quei cambiamenti.

Continuare la serie o non continuarla? Questo è il dilemma.
Forse più avanti darò un'altra possibilità a questa storia ma ora come ora, con tutti i libri che mi attendono in libreria e data la delusione che il primo libro mi ha provocato, penso che mi dedicherò ad altre letture di.

Voto:





E tu V.? La pensi come me? Oppure a te è piaciuto?

giovedì 20 novembre 2014

Liebster blog award




Buonasera V.,
oggi avevo proprio voglia di dedicarmi un po' al blog, e così, ho deciso di rispondere a Nicky, che tempo fa mi aveva taggata nel Liebster Blog Award.
Ti ringrazio infinitamente Nicky ( di Passione per le righe)  per questo premio, è il primo che vinco ed è stata davvero una bellissima sorpresa.

Le regole dell'Award sono:
-Postare sul proprio blog l’immagine del premio 
-Ringraziare chi ti ha nominato e linkare il suo blog
-Raccontare 11 cose di sé.
-Nominare 11 blog con meno di 200 followers che ritieni meritino il premio
-Rispondere alle domande di chi ti ha nominato
-Creare delle domande da porre ai blog nominati

11 cose da sapere su di me...
1. Ho scelto il nome Lola come pseudonimo perché amo il film "LOL" ( la versione francese, quella originale).
2. Fino a qualche hanno fa non amavo leggere, la mia passione più grande erano le serie tv e i film.
3. Spesso, quando sono stressata o stanca, mi faccio dei bagni lunghissimi e approfitto di questi momenti per leggere.
4. Mi piace moltissimo il colore marrone.
5. Mi piace tenere le unghie lunghe fin da quando ero piccola.
6. A volte, quando sono sola in casa, mi piace leggere i miei libri ad alta voce.
7. Il mio sogno attuale è quello di fare un  lavoro che mi permetta di viaggiare.
8. Quando ero piccola, invece, il mio sogno era quello di diventare una cantante.
9. Non ho mai avuto una storia seria.
10. La mattina, appena sveglia, non voglio che le persone mi parlino.
11. Quando sono sul pullman e ascolto la musica mi immagino di vivere delle avventure.

I miei 11 blog...
Honey there are never enough books
Scribacchiando in soffitta
Laumes' Journey
Books in the starry night
in Bookerland
La libreria dei sogni
Galassia Cartacea
Il Sogno segreto del Drago
Evasione Libri
Stories
Libriinsoffitta

Risposta alle domande di Nicky...
1. Hai mai letto un libro in lingua? Se si, quanto ci hai messo? E' stato faticoso?
    Il primo e unico libro che ho letto in lingua è stato "Harry Potter e la pietra filosofale", ci ho messo     un paio di settimane e non userei il termine "faticoso".
    E' stato sicuramente più impegnativo da leggere rispetto ai libri tradotti in Italiano, ma quando             riesci a ingranare, diventa anche divertente immaginare che i personaggi che più ai amato
    parlino in un'altra lingua.
2. Un tuo scrittore preferito che ti è entrato dentro?
     Difficile... difficile...
     Io non ho uno scrittore preferito in assoluto ma il primo che mi viene in mente per rispondere a            questa domanda è Giuseppe Catozzella.
3. Oltre a leggere ti dedichi anche alla scrittura?
    Mi piace provarci.
    Ogni tanto mi piace mettermi davanti al pc e inventare dei personaggi, giocare con loro, inventare       intrighi, ostacoli, amicizie, amori ecc...
    Qualche tempo fa ho anche aperto una pagina di efp :)
4. Cosa pensi della poesia?
    Non l'ho mai amata particolarmente ma da un paio di settimane a questa parte mi è venuta una             voglia pazzesca di comprare un libro di W. Withman, quindi forse riuscirò a dare una riposta più         precisa, a questa domanda, tra qualche tempo.
5. Una scena di un film che ti è rimasta particolarmente impressa?

...........................................................................SPOILER........................................................................
    Avete mai visto "Guardiani della galassia"?
    Io si, sono andata a vederlo qualche giorno fa al cinema e mi ha fatto impazzire; una scena che           ancora adesso mi fa ridere è quando uno dei protagonisti, il procione, pianifica l'evasione dalla           prigione di massima sicurezza e chiede si suoi amici di trovare per lui determinati oggetti                     indispensabili al suo piano; tra questi oggetti inserisce anche la protesi meccanica di una gamba
    di un uomo, così il protagonista lo convince a dargliela e alla fine si scopre che la gamba era               completamente inutile.
    Il procione l'aveva inserita nella lista degli oggetti solo per divertimento.

Le mie domande...
1. Come scrivi le tue recensioni? butti giù qualcosa anche mentre stai leggendo il libro oppure ti              piace scrivere di getto tutto quello che ti viene in mente sul momento?
2. Quante volte visiti il tuo e gli altri blog? una volta al giorno? una a settimana?
3. Ti piace scrivere? Il tuo sogno è quello di pubblicare un libro tutto tuo un giorno?



giovedì 13 novembre 2014

Città di carta - Jhon Green

Caro V, sembra proprio che ultimamente io non riesca ad essere presente sul blog come vorrei.
Ricordo di aver scritto, qualche tempo fa, che ogni martedì avrei pubblicato la recensione di un libro, in modo da visitare “NeverLand” almeno una volta alla settimana.
Come avrai capito, questo è un periodo un po' particolare, pieno di impegni, che mi sta ostacolando non poco nel perseguire questo mio obbiettivo e per questa ragione ti comunico che per un po' di tempo le recensioni, i tag, le rubriche e i post in generale saranno pubblicati con frequenza casuale; e adesso che abbiamo chiarito questo punto credo sia giunta l'ora di parlare di cose serie...

Città di carta


Nome: Città di carta
Autore: Jhon Green
Editore: Rizzoli
Pagine: 377
Prezzo: 16,50 

Biografia dell'autore:


Green nasce ad Indianapolis, ma la sua famiglia si è poi trasferita a tre settimane dalla sua nascita. L'autore ha così vissuto a East Lansing, Birmingham (in Alabama), Orlando, Chicago e a New York, per poi frequentare la Indian Springs School, un collegio e scuola diurna fuori da Birmingham in Alabama. Si diploma al Kenyon College nel 2000 specializzandosi in Inglese e studi religiosi.
Dopo aver lasciato l'università, Green passa cinque mesi lavorando come cappellano in un ospedale infantile per poi iscriversi alla University of Chicago Divinity School, che però non frequenterà. La sua esperienza lavorativa con bambini affetti da malattie mortali lo ispirerà in seguito a scrivere Colpa delle stelle.

Green vive per svariati anni a Chicago, lavorando per il giornale Booklist come assistente editoriale di recensioni letterarie e production editor, mentre scrive Cercando Alaska. Durante il suo soggiorno a Chicago, recensisce centinaia di libri, in particolare di narrativa, sull'Islam o gemelli siamesi. Inoltre scrive recensioni di libri per il The New York Times Book Review e scrive per il National Public Radio's All Things Considered e per WBEZ, una stazione radiofonica pubblica di Chicago. Green si trasferisce poi a New York, dove vive per due anni mentre la moglie frequenta una scuola di specializzazione.

Recensione:


Circa una settimana fa, costretta a fermarmi in centro da impegni scolastici, e avendo un paio d'ore libere per scorrazzare in giro, sono ovviamente finita alla Feltrinelli, tappa inevitabile.
Girovagando tra gli scaffali, con gli occhi che formavano due cuori rossi pulsanti, ho individuato molti libri interessanti che mi sarebbe piaciuto leggere, ma uno in particolare ha attirato la mia attenzione, come solo la luce di una stella potrebbe attirare un insetto.
Hai già capito di che cosa sto parlando, vero V?
Ebbene si, “Città di carta” di Jhon Green, un libro meravigliosamente meraviglioso.
Ma che te lo dico a fare? No dico, hai visto il nome dell'autore? È già di per se una garanzia di emozioni, avventura, investigazione, mistero, amore, amicizia... di meravigliosità insomma.

Il romanzo è raccontato in prima persona dal protagonista, Quentin, detto Q.
Un ragazzo che a prima vista potrebbe sembrare il tipico secchione troppo magro che passa i suoi weekend in camera a giocare alla playstation con i suoi due migliori amici, Ben e Radar ...e in effetti è proprio così, ma lo scopo del libro è proprio quello di far comprendere al lettore che l'immagine che noi abbiamo delle persone, per quanto rispecchi la realtà, è solo parte della storia.
Le persone sono insiemi di tantissimi aspetti e caratteristiche che, talvolta, sono in contrasto le une con le altre, e nonostante questo, convivono in un unico corpo.
Durante la lettura scopriremo, insieme a Q, cose di se stesso di cui non aveva nemmeno sospettato l'esistenza, come l'amore per le avventure, per esempio, il coraggio, la passione per il mistero e la tenacia di scavare sempre più a fondo per cercare la verità, anche quando tutti gli altri sembrano aver perso speranze e interesse.

E persino una cosa che lo accompagna da tutta la vita, un punto fermo (forse l'unico in tutta la vicenda) sembra cambiare radicalmente agli occhi del protagonista: l'amore per Margo, la sua bellissima e popolarissima vicina di casa, una ragazza sempre pronta all'avventura, che non si preoccupa delle conseguenze delle sue azioni, che semplicemente fa ciò che sente, per quanto possa sembrare difficile.
Un'amore che inizialmente aveva come oggetto, non una persona in carne e ossa, con i suoi difetti, le sue paure, le sue debolezze, ma piuttosto un'ideale di coraggio, di vita, di vivacità; un'amore che, come ho detto, muterà, diventerà più maturo e spingerà il protagonista a chiedersi chi è davvero Margo, chi è davvero lui.

Un'evoluzione strabiliante dei personaggi così come delle situazioni, vissute in maniera differente in base al momento e a chi le sta vivendo. Un'evoluzione che è possibile grazie ad un unico, triste e allo stesso tempo eccezionale evento: la fuga di Margo.
Una fuga che lascia dietro di sé indizi complicati che sembrano essere indirizzati proprio a Q., che non potrà far altro che cercare di decodificarne il significato per ritrovare la ragazza di cui è innamorato da tutta una vita. Ma ci riuscirà? E soprattutto, come la troverà? Lei si è davvero suicidata come le macabre tracce che ha lasciato sembrano suggerire? Oppure è solo un gioco, un modo per lasciare dietro di sé un'aria di mistero?

Domande che perseguitano il lettore fino alle ultimissime pagine.

Un libro fantastico che riesce a farti vedere le cose in una nuova prospettiva, che ti apre gli occhi sulla complessità delle persone e sul diritto che tutti anno di essere semplicemente se stessi, a discapito di quello che potrebbero pensare gli altri.

Ogni libro di Green è sempre più bello del precedente, è incredibile che dopo tutte le aspettative che ripongo nei suoi romanzi, lui non mi abbia ancora deluso.
 Non vedo l'ora di leggere “Teorema Catherine” ora.


Voto:


Dal libro: Dopo tutto quell'ascoltare scrive - Rovesci di grandine rabbiosa mi si avventarono contro - Perfetto pensai: ascolti gli altri per cercare di capirli e ascolti tutte le cose orribili e meravigliose che fanno a se stessi e alle persone che li circondano, e alla fine ti sarai esposto molto più tu di quelli che hai cercato di ascoltare


E tu V, che cosa ne pensi? Credi che potrebbe piacerti questo libro? Oppure lo hai già letto? E se si, come lo hai trovato?




domenica 19 ottobre 2014

Indiscrete domande letterarie

Buona domenica, caro V, oggi torno a farti visita a sorpresa e porto con me un tag che mi ha rubato il cuore qualche giorno fa e che non ho potuto fare a meno di riproporre :)
"le indiscrete domande letterarie" consiste, come avrai capito, in alcune domande riguardanti i libri, o comunque al loro mondo.



Come scegli i libri da comprare? 

Solitamente la prima cosa che mi fa avvicinare ad un libro è la copertina; se questa mi incuriosisce, infatti, vado a cercare la trama e se penso che il romanzo possa piacermi vado alla ricerca delle recensioni ideate dalle mie colleghe bookbloggers.

Ti fai influenzare dalle recensioni?

Quasi sempre. Quando sono davvero interessata ad un libro passo molto tempo girovagando sui vari blog letterari, per scovare delle recensioni. Prima di decidere se comprare o meno il romanzo, di solito, metto a confronto i vari pareri e scelgo di fidarmi di quello che dice la maggioranza.
Se i pareri sono molto discordanti, tuttavia, è facile che io decida di leggere il libro.

Dove compri i libri: in libreria oppure online?

Per la maggior parte delle volte compro i libri online ( su ibs oppure su libraccio ) anche se, c'è da dirlo, quando passo vicino ad una libreria mi è impossibile trattenermi e non entrare a dare una sbirciatina; e si sa che quando un lettore accanito ( come sono io ) ha vicino tutti quei romanzi non può fare a meno di acquistare.

Aspetti di finire la lettura di un libro prima di acquistarne un altro? Oppure hai la scorta?

Puah...che domande. Ho la scorta, ovvio. Ormai ho talmente tanti libri ancora da leggere che a volte mi chiedo se, data la mia compralibrimania, riuscirò mai a finire tutti quelli che sono nella mia libreria prima di morire.

Di solito quando leggi?

Durante l'anno scolastico: la mattina sul pullman e poi al ritorno da scuola, la sera prima di andare a                                              letto e, se ho tempo, un po' anche durante il pomeriggio.
Durante le vacanze: tutte le volte che posso

Ti fai influenzare dal numero delle pagine quando compri un libro? 

No, perché più sono le pagine più è possibile perdersi in un altro mondo.

Genere preferito?

Fantasy e tutti i sottogeneri, anche se, da ragazza affidabile quale sono, mi basta che nel libro sia presente una storia d'amore fatta bene.

Hai un'autore preferito?

Non ne ho uno in particolare ma quelli che ho amato di più sono sicuramente: Tolkien, Philip Pullman, George R. R. Martin e per finire Jhon Green.

Quando è iniziata la tua passione per la lettura?

Io ho sempre letto, seguendo l'esempio dei miei genitori, ma la lettura è diventata una vera e propria passione ( per non dire ossessione ) da circa quattro anni.

Presti libri?

Solamente se conosco bene la persona a cui sto per affidarli e se so che 1) me li restituirà 2) li tratterà bene.

Leggi un libro alla volta oppure riesci a leggerne diversi insieme?

Se il libro che sto leggendo mi sta piacendo molto è difficile che io ne inizi anche un altro, preferisco concentrarmi solo su una storia alla volta, in effetti; ma è già successo in passato che, non soddisfatta dalla lettura in corso, ho ripiegato su un altro romanzo.

I tuoi amici/ famigliari leggono?

Come ho accennato prima i miei genitori hanno sempre letto molto ( sopratutto mia madre ) ed è grazie a loro se ho scoperto questa bellissima passione. Ho anche un paio di amiche a cui piace leggere e, nonostante non sono mai arrivate al mio livello ossessivo, posso confrontarmi con loro su qualche libro, il che è un sollievo perché sono l'unico membro della famiglia che legge fantasy!

Quanto ci metti mediamente a leggere un libro?

Uh...domanda difficile.
Dipende dal tipo di libro, dalla dimensione del font, dalla semplicità narrativa dello scrittore e da tantissimi altri elementi ma, se proprio devo buttar lì un numero di giorni direi...tre.

Vedi una persona che legge ( ad esempio sui mezzi pubblici ), ti metti immediatamente a sbirciare il titolo del suo libro?

Ehm...momento imbarazzante...
Si, quasi sempre. So che la gente poi tende a prendermi per una psicopatica o qualcosa del genere, ma è più forte di me, non riesco mai a resistere alla tentazione.

Se tutti i libri del mondo dovessero essere distrutti e potessi salvarne solo uno, quale sarebbe?

Oddio, un mondo con un solo libro? Penso che impazzirei.
Direi...queste oscure materie di Philip Pullman. So che è una trilogia ma se mi tengo la versione integrale vale lo stesso, no?

Perché ti piace leggere?

Ok, sto per dare una risposta scontatissima ma è veritiera, te lo assicuro.
Leggo principalmente per evadere dalla realtà e per vivere una serie di avventure, situazioni, emozioni che altrimenti non potrei mai conoscere.

Leggi libri in prestito ( dagli amici o dalla biblioteca ) o solo i libri che possiedi?

Mi è capitato di leggere libri prestatami da amici, ma preferisco comunque possedere i romanzi che leggo. Non so perché, è così e basta.

Qual'è il libro che non sei mai riuscita a finire?

"L'uomo che non voleva amare" di Moccia e "Insurgent".
So che per il secondo libro che ho nominato adesso vorrai uccidermi, ma non riesco a sopportare la scrittura della Roth, così come non riesco a sopportare la scrittura di Federico Moccia.
Spero che tu possa perdonarmi per questa mia stranezza ;)

Hai mai comprato un libro solo perché aveva una bella copertina?

Sono stata tentata tante volte, ma no, di solito mi leggo almeno la trama prima di comprare un libro.

C'è una casa editrice che ami particolarmente, e se si, perché?

No, non ho una casa editrice preferita in realtà.

Porti i libri dappertutto oppure li tieni al sicuro in casa?

Li porto in giro e gli faccio vedere tante cose: il tragitto che devo fare per andare a scuola, la mia classe, l'interno delle mie borse, quando esco, e d'estate anche la spiaggia e la piscina.

Qual'è il libro che ti hanno regalato che hai apprezzato maggiormente?

"La memoria del topo" di Connelly Micheal, un giallo che ha cominciato a farmi amare questo genere letterario.

Come scegli un libro da regalare?

Di solito regalo libri solo ai miei genitori perché conosco a menadito i loro autori preferiti e i loro generi preferiti e so quali sono i romanzi che non hanno ancora letto. Con loro è più semplice. Con i miei amici, invece, preferisco andare sul sicuro e regalare gioielli, vestiti ecc...

La tua libreria è ordinata con un ordine preciso oppure tieni i libri in ordine sparso?

Teoricamente i miei scaffali sono organizzati in base al genere, ma ci sono sempre un paio di libri che non riesco a collocare e che quindi sistemo a caso in base all'altezza dell'edizione.

Quando leggi un libri che ha delle note le salti o le leggi?

Di solito tendo a saltarle.

Leggi eventuali introduzioni, prefazioni e postfazioni dei libri o li salti?

Se il libro mi è piaciuto molto a fine lettura vado a leggere quelli, ma in realtà li ho trovati solo in un paio di libri.